Looking for a summer read to help you with your Italian?
Recently I translated the novel I wrote set in Arezzo
“Waking Isabella” into Italian.
The Italian version is called: Il Risveglio di Isabella.
Pick up a copy and learn new words, practice your Italian reading skills and learn more about art and Italian history in this story that takes you on an adventure from the days of the Medici to contemporary Italy. You might even encounter the ghost of Isabella along the way. Here is an excerpt from the first page of the first chapter in Italiano – English translation follows.
Capitolo 1
Assassinio di una principessa
16 Luglio 1576
Quando Isabella si svegliò quella mattina con l’intenzione di lavare i lunghi capelli scuri non poteva immaginare che sarebbe morta prima che si fossero asciugati. China sul catino di porcellana, mentre versava acqua tiepida sulla testa per rimuovere le ultime tracce del sapone alla lavanda, pensava piuttosto al suo amante.
Alzandosi in piedi, gettò indietro la chioma ancora grondante, disegnando un arco d’acqua nell’aria che sgocciolò sulla fronte e sulla schiena. Si guardò allo specchio e sollevò il mento. Inclinando la testa leggermente all’indietro, studiò il suo naso e la curva del suo lungo collo. Soddisfatta del suo aspetto, e contenta di invecchiare bene nonostante si stesse avvicinando al suo trentaquattresimo anno, tirò la sua camicia da notte più stretta per osservare il resto del suo corpo.
Il lino sottile, ora bagnato, le si era appiccicato addosso, rivelando le forme di una donna che pure aveva già partorito due figli. Si passò una mano di lato, lungo i fianchi, e un sorriso le si allargò sul viso mentre pensava a colui che di recente aveva tracciato con le sue dita il profilo nudo del suo ombelico.
Raccogliendo la lettera che il nano Morgante aveva lasciato sul tavolo accanto al suo letto, lesse la prima riga.
«Mia cara signora, sei il mio pensiero più bello che mai mi abbandonerà».
«Ah, il mio caro amore, Troilo», pensò nostalgicamente. «Quanto mi manchi!».
Dalla finestra aperta, sentì le foglie fruscianti delle querce che circondavano la villa in cima alla collina. Posò la mano su una delle persiane di legno e da quel punto di osservazione privilegiato, riusciva ad ammirare i riflessi violacei ed offuscati delle valli toscane che correvano verso il mare. Quella era la sua terra. Lo sapeva bene, ne aveva esplorato ogni valle ed ogni cima a cavallo.
Chiuse gli occhi e ricordò un momento di gioia pura. Mentre galoppava attraverso le pianure, sentendo il vento che le accarezzava le guance e le scompigliava i capelli. Il suo sguardo fisso aveva visto con piacere Troilo saltare oltre un tronco riverso a terra e avvicinarsi con rapidità. Chiamandolo, l’aveva sfidato: «Dai! Prendimi se puoi, mio caro signore!»
Sebbene fosse stata lei a prendere l’iniziativa, Troilo era un abile cavaliere, suo pari in tutto e per tutto. Quando era saltata su, sapeva bene che l’avrebbe raggiunta subito. O forse voleva essere presa, ecco perché aveva tirato le redini. Raggiunta la cima, respirando a fatica, aveva aspettato che Troilo si fermasse accanto a lei. Accostando il suo cavallo a quello di lei, si era chinato e l’aveva baciata intensamente sulla bocca.
Isabella rise di piacere al ricordo. Ma rileggendo di nuovo la lettera, la sua gioia svanì in un attimo.
«Ho una paura terribile. Temo per te, mia amata signora. Le maree stanno cambiando. Ci sono vipere in seno alla tua famiglia e si preparano a mordere».
«Sono un branco di pazzi», disse ad alta voce, come se Troilo potesse sentirla. «Subdoli e affamati di potere! Quando tornerò a Firenze, convincerò Francesco a consegnarmi i soldi che mio padre mi ha promesso».
Ovvero, se fosse riuscita a strappare il nuovo duca dalle grinfie della sua puttana veneziana. Scosse la testa disgustata e riportò la sua attenzione sulla lettera di Troilo.
«Amore mio, l’ora è disperata ed è giunto il momento che tu e i bambini partiate. Devi lasciare tutto immediatamente e venire con me in Spagna. Non c’è tempo da perdere. Ti aspetterò a…
Isabella rimase immobile e nel silenzio sentì il rumore di un’asse del pavimento scricchiolare leggermente. I suoi occhi attraversarono la stanza e sapeva benissimo che qualcuno si trovava dall’altra parte della porta di quercia. Scrutandola attentamente la porta, osservò la maniglia che girava lentamente prima a destra e poi a sinistra, ma il chiavistello non si mosse. In precedenza aveva ordinato a Morgante, prima che se ne andasse, di chiudere a chiave le porte della sua camera in modo che nessuno potesse entrare senza il suo permesso.
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Chapter 1
A Princess is Murdered
July 16, 1576
When Isabella woke that morning with intentions of washing her long dark hair, she hadn’t imagined she would be dead before it was dry. Bending over the china basin as she poured lukewarm water over her head to remove the traces of lavender soap, her thoughts instead were of her lover.
Standing up, she tossed back her dripping mane, causing water to arc into the air and dribble over her forehead and down her back. She glanced at the mirror and lifted her chin. Tilting her head at a slight angle, she studied her nose and the curve of her long neck. Pleased with her appearance, and content she was aging well despite the fact she was approaching her thirty-fourth year, she pulled her night shift tighter to study the rest of her body.
The thin linen, now wet, clung to her, revealing the shape of a woman who had previously borne two children. She ran a hand down her side and over her hips, and a smile spread across her face as she thought about another who had recently traced his fingers over her bare midriff.
Picking up the letter Morgante the dwarf had left on the table by her bed, she read the first line.“My dear lady, you are the most beautiful thought that will never be lost to me.”
Ah, il mio caro amore, Troilo, she thought wistfully. Mi manchi tanto tanto. How I miss you.
From the open window, she heard the rustling leaves of the oak trees that surrounded the villa set on the crest of the hill. Resting her hand on one of the wooden shutters, she could see the misty purple hues of the Tuscan valley floor that rolled all the way to the sea. This was her land. She knew it well and had explored every valley and ridge on horseback.
Closing her eyes, she recalled a moment of pure joy, galloping across the plains, feeling the wind blowing across her cheeks and through her hair. When she had gazed over her shoulder, she had been delighted to see Troilo masterfully jumping over a downed tree, rapidly closing the distance between them. Calling out to him, she had said, “Dai! Prendimi! Catch me if you can, my dear sir!”
Although she had taken the lead, he was an adept horseman, her equal in the saddle—and in every other way. She knew when she had bounded away he would catch her easily. Or perhaps she wanted to be caught and had intentionally pulled back on her reins. Reaching the ridge, breathing hard, she waited for Troilo to come to a full stop beside her. Sidestepping his horse next to hers, he leaned over and kissed her fully on the mouth.
Isabella laughed with pleasure at the memory. Scanning his letter again, however, her joy quickly faded.
“Ho una paura terribile. I fear for you, my dearest lady. The tides are changing. There are vipers in your family, and they are preparing to strike.”
“They are all a bunch of tiresome, miserly fools,” she said, as if Troilo could hear her. “Power-hungry and conniving, the lot of them! When I return to Florence, I shall convince Francesco to hand over the money our father promised to me.”
That is, if she could remove the new duke from the clutches of his Venetian whore. She shook her head in disgust and turned her attention back to Troilo’s letter.
“Amore mio, the hour has become desperate, and it is time for you and the children to depart. You must leave everything immediately and come with me to Spain. There is no time to waste. Vi aspetto. I will be waiting for you at…”
Isabella stood motionless and in the silence, she heard a floorboard groan ever so slightly. Her eyes traveled across the room and she knew full well someone was standing on the other side of the oak panel. Peering intently at the door, she watched as the handle turned slowly to the right, and then to the left, but the latch didn’t budge. Earlier she had instructed Morgante to lock the doors of her chamber when he left so no one could enter without her consent.
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Il Risveglio di Isabella – Announcing the Italian translation of Waking Isabella
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