Swing Italiano – la musica durante il periodo fascista
Italian Swing — Music during Fascist Times
Ultimamente, mi sono immersa nella ricerca sull’Italia durante il periodo fascista per il mio prossimo libro, Waking Isabella. Uno dei fili affascinanti che sto seguendo riguarda la musica che risuonava sulle onde radio italiane di quell’epoca. La mia esplorazione di quel periodo mi ha condotta su strade incredibilmente intriganti, rivelando storie e dettagli che aggiungono profondità e colore alla narrazione che sto creando.
Lately, I’ve been diving into research on Italy during the Fascist era for my upcoming book, Waking Isabella. One fascinating thread I’m pulling is the music that filled the airwaves of Italian radios during that time. My exploration of the period has led me down some incredibly intriguing paths, uncovering stories and details that add depth and color to the narrative I’m crafting.
Prima dell’ascesa al potere di Mussolini in Italia, nei primi anni ’20, dopo la Prima Guerra Mondiale, la scena musicale era dominata da canzoni melodiche. Le influenze americane ed europee ebbero un ruolo significativo, con il jazz che si fece strada nella cultura italiana attraverso dischi importati e la crescente popolarità del cinema..
Before Mussolini’s rise to power in Italy in the early 1920s, following the First World War, the music scene was dominated by melodic songs. American and European influences played a significant role, with jazz making its way into Italian culture through imported records and the growing popularity of cinema.
Con l’ascesa del Fascismo in Italia, il panorama musicale subì cambiamenti significativi a causa dell’imposizione di politiche nazionaliste. I musicisti furono sottoposti a restrizioni, soffocando l’espressione creativa, e gli artisti stranieri furono attivamente scoraggiati. Alla radio, le canzoni straniere potevano essere trasmesse solo se tradotte in italiano e interpretate da un cantante italiano, sottolineando ulteriormente la spinta del regime verso la conformità culturale.
With the rise of Fascism in Italy, the musical landscape underwent significant changes as nationalist policies were enforced. Musicians faced restrictions, stifling creative expression, and foreign entertainers were actively discouraged. On the radio, foreign songs could only be broadcast if they were translated into Italian and performed by an Italian singer, further emphasizing the regime’s push for cultural conformity.
Il regime di Mussolini promosse attivamente la musica tradizionale e folkloristica, sia nel carattere che nello stile, come parte della sua agenda culturale. La musica sostenuta dal governo fascista era spesso allegra e spensierata, con contenuti semplici e superficiali, progettata per creare l’illusione di armonia e prosperità, suggerendo che tutto andava bene e che la popolazione non aveva preoccupazioni. Inoltre, furono composte canzoni di propaganda per glorificare il regime di Mussolini e le sue politiche, celebrando temi come l’eroismo, la vittoria e la presunta invincibilità del soldato italiano.
Mussolini’s regime actively promoted traditional and folkloric music, both in character and style, as part of its cultural agenda. The music endorsed by the Fascist government was often cheerful and lighthearted, with simplistic, superficial content designed to create an illusion of harmony and prosperity, suggesting that everything was fine and people had no worries. Additionally, propaganda songs were composed to glorify Mussolini’s regime and its policies, celebrating themes of heroism, victory, and the supposed invincibility of the Italian soldier.
Alla fine degli anni ’30, alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, Mussolini aveva consolidato un controllo autocratico sul cinema, sulla radio e sulle manifestazioni culturali in generale. L’Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR), il servizio pubblico di radiodiffusione dell’Italia fascista, divenne l’unica entità autorizzata a trasmettere informazioni alla nazione, garantendo che tutti i contenuti fossero in linea con la propaganda del regime.
By the late 1930s, on the eve of World War II, Mussolini had consolidated autocratic control over cinema, radio, and cultural expression in general. The Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche (EIAR), the public broadcasting service of Fascist Italy, became the sole entity authorized to disseminate information to the nation, ensuring that all content aligned with the regime’s propaganda.
Il governo iniziò a condannare e censurare le popolari orchestre swing italiane, come quelle di Gorni Kramer, Giuseppe “Pippo” Barzizza e Cesare Andrea Bixio. Il jazz, privo di origini italiane, venne bollato come “barbarico” e indegno di essere promosso. Inoltre, Mussolini promulgò una serie di leggi razziali, negando ai compositori e musicisti ebrei l’accesso alle associazioni professionali e artistiche, silenziando di fatto il loro contributo e cancellando la loro presenza nella sfera culturale.
The government began to condemn and censor popular Italian swing bands such as Gorni Kramer, Giuseppe “Pippo” Barzizza, and Cesare Andrea Bixio. Jazz, lacking Italian origins, was dismissed as “barbaric” and unworthy of promotion. Mussolini further enforced a series of racial laws, excluding Jewish composers and musicians from joining professional and artistic associations, effectively silencing their contributions and erasing their presence in the cultural sphere.
Durante questo periodo, Mussolini proibì anche la cantante italiana Nilla Pizzi, che era stata considerata “la regina della musica italiana.” Invece di essere celebrata, è stata trattenuta dal lavoro radiofonico perché pensava che la sua voce fosse troppo “moderna, esotica e sensuale.”
During this time, Mussolini also banned the Italian singer Nilla Pizzi, who had been considered “the queen of Italian music.” Instead of being celebrated, she was kept from radio work because he thought her voice was too “modern, exotic, and sensual.”
L’EIAR fu il principale mezzo di diffusione della propaganda fascista, soprattutto durante la Guerra d’Etiopia del 1935–36. I discorsi radiofonici di Benito Mussolini raggiungevano milioni di persone, spesso trasmessi a folle riunite nelle strade e nelle piazze, dove il regime aveva installato altoparlanti per favorire l’ascolto collettivo. Tuttavia, con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939, la credibilità dell’EIAR iniziò a diminuire. Molti italiani, in segreto, si sintonizzavano su Radio Londra, che trasmetteva in italiano, cercando prospettive alternative, nonostante il rischio di essere incarcerati se scoperti ad ascoltare le trasmissioni delle “radio nemiche.”
The EIAR served as the primary vehicle for disseminating Fascist propaganda, especially during the Ethiopian War of 1935–36. Benito Mussolini’s radio speeches reached millions, often broadcast to crowds gathered in streets and piazzas where the regime had installed loudspeakers to encourage collective listening. However, with the outbreak of World War II in 1939, the credibility of the EIAR began to erode. Many Italians secretly turned to Radio London, which broadcast in Italian, seeking alternative perspectives despite the risk of imprisonment if caught tuning into “enemy” radio stations.
Nel 1943 si verificò una scissione nell’EIAR, che rifletteva la divisione in due di un paese in guerra, con il Nord controllato dai fascisti nazisti e il centro-sud liberato dagli alleati con l’aiuto dei partigiani. Questa nuova emittente fu trasformata in RAI – Radio Audizioni Italia nel 1944.
In 1943 a split occurred in the EIAR, reflecting the division into two of a country in war, with the North controlled by the Nazi fascists and the center-south freed from the allies with the help of the partisans. This new broadcasting entity was transformed into RAI – Radio Audizioni Italia in 1944.
Dopo la fine della guerra e le restrizioni sono state revocate, la musica italiana è stata ripresa e ha cominciato a prosperare di nuovo in festival come Sanremo. I musicisti precedentemente vietati trovarono di nuovo lavoro e i festival musicali trovarono un nuovo pubblico con l’introduzione delle trasmissioni televisive. Artisti come Renato Carosone “Tu vuo’ fa’ l’Americano (Vuoi essere americano) e Domenico Modugno, (Nel blu dipinto di blu) sono diventati di gran moda. Nilla Pizzi tornò sul palco e divenne la prima donna a vincere un premio a Sanremo nel 1951 con la sua canzone “Grazie dei Fiori.”
After the war ended and restrictions were lifted, Italian music was revived and began to thrive again in festivals like Sanremo. Previously banned musicians found work again, and musical festivals found a new audience with the introduction of television broadcasting. Artists like Renato Carosone “Tu vuo’ fa’ l’americano (You want to be American) and Domenico Modugno, (Nel blu dipinto di blu) became all the rage. Nilla Pizzi returned to the stage and became the first female to win a prize at Sanremo in 1951 with her song “Grazie dei fiori.”
Read “Waking Isabella” in English and
the Italian translation “Il risveglio di Isabella”
by Melissa Muldoon
Waking Isabella
Waking Isabella is a story about uncovering hidden beauty that, over time, has been lost, erased, or suppressed. It also weaves together several love stories as well as a few mysteries. Nora, an assistant researcher, is a catalyst for resolving the puzzle of a painting that has been missing for decades. Set in Arezzo, a small Tuscan town, the plot unfolds against the backdrop of the city’s antique trade and the fanfare and pageantry of its medieval jousting festival. While filming a documentary about Isabella de’ Medici—the Renaissance princess who was murdered by her husband—Nora begins to connect with the lives of two remarkable women from the past. Unraveling the stories of Isabella, the daughter of a fifteenth-century Tuscan duke, and Margherita, a young girl trying to survive the war in Nazi-occupied Italy, Nora begins to question the choices that have shaped her own life up to this point. As she does, hidden beauty is awakened deep inside of her, and she discovers the keys to her creativity and happiness. It is a story of love and deceit, forgeries and masterpieces—all held together by the allure and intrigue of a beautiful Tuscan ghost.
Thank you so much for this great article! If you don’t mind, I’d like to use it with my Italian meetup group next week. The topic is interesting and the reading practice is always worthwhile.
Ciao Evie, certo. mi piacerebbe se tu condividessi l’articolo con il tuo gruppo. Fammi sapere come va la discussione.
Some Italian-Americans in the US, during the period before WW2, used to sing & teach their kids to sing the Fascist fight song, “Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza. Nel fascisma, e la selvezza, della nostra liberta.”
A kick in the head, huh?
Molto interessante: un aspetto importante della storia moderne. In particolare mi piace ascoltare le canzone.