La terza serata del Festival di Sanremo 2011 (due giorni fa) Roberto Benigni, in uno stile grande e tutto suo, ha esaltata la storia dell’unificazione dell’Italia e ha parlato del significato e la bellezza dell’Inno di Mameli. Infatti Benigni è entrato nella sala a cavallo trionfante.
È iniziato con alcune battute comiche; una in cui ha riferito ironicamente all’Italia come un nuovo un paese, quasi un minorenni: “”150 anni che sono per una nazione? Niente, l’Italia è una minorenne e poi – ha aggiunto – questa storia delle minorenni è nata proprio a Sanremo con Gigliola Cinquetti che cantava ‘Non ho l’età’ e si spacciava per nipote di Claudio Villa“; un’altra battuta ha detto che aveva alcuni dubbi di entrare a cavallo visto che “Ai cavalieri di recente non gli dice tanto bene!”. Poi ha dato un prezioso omaggio impressionante della storia del risorgimento in onore del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia. Ha finito la sua recitazione sussurrando dolcemente l’inno a cappella e dopo ha ricevuto un standing ovazione dal pubblico.
I commenti che ho letto su internet, scritti dagli Italiani che hanno visto la recitazione di Benigni, sono stati positivi e pieni di gioia. La recitazione di Benigni infatti ha commossa tanta gente. In questi tempi difficili, agli Italiani merita un momento come questo per ricordare tutti i sentimenti positivi e i lati favorevoli dell’Italia e di essere orgoglioso di essere Italiano.
Ecco alcuni commenti:
Quante volte si leggono commenti di gente che sempre si piange addosso e scrive che si vergogna di essere italiana …beh … questo è uno dei motivi in cui bisognerebbe rivendicare la propria appartenenza dicendo: SONO ORGOGLIOSO DI ESSERE ITALIANO!!! – Kimera747
Io non credo di aver parole per definirlo. GRAZIE ROBERTO. – ParisienneMiss
ROBERTO BENIGNI ,UN GRANDE PERSONAGGIO.Indipendentemente dalla fede politica che ognuno di noi ha, è stato davvero unico, ha saputo far entrare il messaggio di unità con una facilità incredibile, un professore, nel raccontare la storia, la cultura del nostro paese anche con ironia,confronti tra l’Italia di ieri e l’ignoranza dell’Italia di oggi ,davvero un magazzino di arte e cultura raccontata da un personaggio degno dell’Oscar! – RumCooooler
Finalmente ci siamo,Melissa!Purtroppo questa serata con il suo grande finale sarà l’ultima.(Spero che vincerà la mia canzone preferita-“Yanez” di Davide Van De Sfroos.) Peccato,perché oltre a grande Benigni(ha fatto piangere anche me)c’erano tanti altri bei momenti.Ma soprattutto,secondo me,quest’anno le canzoni erano molto più forti di quelle dell’anno scorso.Mi è piaciuta anche tutta la squadra di Morandi.Però George Clooney non l’ho ancora visto.Leo
Benigni non mi piace più. Non mi piace da quando ha smesso di fare l’unica cosa che gli riesce bene: il clown.
Era fortissimo in film come “Il mostro”, “Il piccolo diavolo” o “Non ci resta che piangere”, nonché nelle apparizioni televisive degli anni ’80. Da quando ha vinto l’oscar (assolutamente immeritato) s’è montato la testa. Alcuni lo chiamano persino “maestro”. Ridicolo. A Sanremo ha fatto un’esegesi del nostro inno nazionale non esimendosi dal raccontare un mucchio di fesserie, come il fatto che la nostra bandiera derivi dal colore dell’abito di Beatrice, descritto nella Divina Commedia. Ma dove?? Ma quando?? Stupidaggini!… E tutti giù a versare lacrime… Bah…
p.s.:
“riflettato sul significato…” = “riflettuto…”
“È iniziato con alcune battute comiche…” = “Ha iniziato…”
fantastico Roberto, come sempre!