Recentemente ho letto il nuovo libro di Phil Rosen intitolato: “Everywhere but Home” (disponibile su Amazon) È un resoconto personale delle sue esperienze vivere due anni all’estero a Hong Kong, insegnando e viaggiando nel sud-est asiatico. Ma più di questo, è un bella raccolta di storie di come gli occhi e la mente di Phil sono stati aperti a tutte le sfumature di questa cose che chiamiamo “Viaggiare” (ricordi quando era possible farlo?) e come l’esperienza di visitare altre culture può cambiare una persona in un milione di modi diversi. Mi è piaciuto così tanto il libro di Phil che l’ho contattato subito dopo averlo finito e gli ho chiesto se gli sarebbe piaciuto scrivere un guest post per il Matta Blog. Ha risposto con entusiasmo, “Sì!” Anche se il suo libro attuale traccia il suo corso nel sud-est asiatico, la sua filosofia di viaggio può essere applicate ovunque.
Recently I read Phil Rosen’s new book called: “Everywhere but Home” (Available on Amazon). It is a personal accounting of his experiences living two years abroad in Hong Kong—teaching and traveling through Southeast Asia. But more than that, it is a lovely collection of stories of how Phil’s eyes and mind were opened to all the nuances of this thing we call “Travel” (remember when we could all do that?) and how the experience of visiting other cultures can change a person in a million different ways. I enjoyed Phil’s book so much I immediately contacted him after finishing it and asked if he’d like to write a guest post on the Matta Blog. He enthusiastically replied, “Sì!” Although his current book charts his course through Southeast Asia, his travel philosophy can be applied to anywhere.
In questo guest post, Phil scrive di un’esperienza
vissuta viaggiando in Italia.
In this guest post, Phil writes of an
experience he had traveling in Italy…
Mi sono sempre definito come uno dei fortunati.
I’ve always called myself one of the lucky ones.
Sono fortunato che le mie riunioni di famiglia siano avvenute solo all’estero. Sono fortunato di non ricordare il mio primo viaggio all’estero: ero semplicemente troppo giovane e il viaggio era troppo ordinario per me. Viaggiare è stato sempre collegato alla mia identità, con mia madre proveniente da Hong Kong e mio padre da New York City.
I am lucky that my family reunions have only ever happened overseas. I am lucky that I do not remember my first trip abroad—I was simply too young and the trip was too ordinary for me. Travel has been inextricable from my identity, with my mother hailing from Hong Kong and my father from New York City.
Che lo sapessi o meno, lo accettassi o volessi crederci, ero la progenie di cittadini di due delle città più metropolitana e globali della terra.
Whether or not I knew it, accepted it, or wanted to believe it, I was the progeny of citizens from two of the most metropolitan and global cities on Earth.
Ci sono molte cose che non sono,
ma una cosa sicuramente sono fortunato.
There are many things I am not,
but lucky is one thing I certainly am.
Tranne questa volta in Italia.
Except for this one time in Italy.
L’anno era il 2018 e avevo appena 21 anni. Tuttavia, con il desiderio di viaggiare e l’ingenuità di giovatù, mi sono trovato a bordo di un treno delle 4 del mattino da Roma a Napoli. Era un biglietto economico—non poteva costare più di E 8,00. A quell’epoca, ero pieno della fiducia insita in una persona che ha viaggiato molto; tuttavia, a mia insaputa, avevo dimenticato tutti i dettagli radicati in me sin dai miei primi viaggi con la mia famiglia.
The year was 2018 and I was barely 21 years old. Nevertheless, with travel in my blood and youthful naivete in my eyes, I found myself aboard a 4am train from Rome to Naples. It was one of those budget trains—my ticket stub couldn’t have cost more than €8.00. At the time, I was brimming with the confidence embedded in one who is well-traveled; yet, unbeknownst to me, I was forgetting the very important detail that all previous travels of mine had been with my family.
Questa vacanza in Italia ha segnalato il primo viaggio internazionale, che al posto di mia madre, ho portato con me un bagaglio a mano. Sono divertenti le cose che si imparano quando si va da qualche parte senza la mamma per la prima volta—vero?
Italy marked the first international trip that, instead of my mother, I brought along a carry-on duffel. It’s funny the things you learn when you go somewhere without mom for the first time.
Sono salito sul treno mezzo addormentato dalla notte precedente trascorso nel letto scomodo dell’ostello. Le mie palpebre erano pesanti come i miei piedi che trascinavo sempre più lentamente. I pochi passeggeri a bordo intorno a me parlavano velocemente, ma dopo aver gettato i bagagli nel deposito sopra le sedie, hanno smesso di chiacchierare. Ho fatto lo stesso, e ho gettato il mio borsone sopra un sedile duro e scomodo che non si adagiava.
I boarded the train groggy from the previous night of tossing and turning in a hostel bunk bed. My eyelids felt as heavy as my feet that I dragged ever more slowly. The few passengers around me spoke fast and hushed, and tossed their luggage atop the overhead compartments that hung above the seats. I did the same, throwing my duffle bag above an unnecessarily hard and uncomfortable seat that did not recline.
Sapendo di avere alcune ore prima dell arrivo a Napoli, ho infilato le cuffie e mi sono addormentato.
Knowing I had a few hours before my arrival, I put my headphones in and fell asleep.
Quando mi sono svegliato, ho guardato in alto verso la mia borsa di viaggio. O almeno nel punto in cui avrebbe dovuto essere il borsone. In piedi in preda al panico, ho guardato su e giù per il corridoio e ho cominciato a chiedere a sconosciuti se avevano visto la mia borsa, ma nessuno l’aveva fatto.
When I woke up, I glanced upwards at my duffel bag. Or at least to the spot that my duffel bag should have been. Standing up in a panic, I looked up and down the aisle and began asking strangers if they had seen my bag, which of course they had not.
Alcuni giri su e giù per la mia carrozza senza successo e poi… con le mani vuote mi sono sentito come un pallone sgonfio. Avevo ancora altre tre settimane di viaggio da solo in Italia, e ora ero senza tutte le mie cose—la cosa più importante ero senza il mio passaporto.
A few laps up and down my train carriage left me empty-handed and feeling like a deflated balloon. I still had three more weeks of solo-travel through Italy, and now I was without all my things—more importantly, I was without my passport.
L’ostello in cui ho fatto il check-in aveva la reception al 4 piano. L’impiegata alla reception mi ha chiesto se avevo lasciato i bagagli al piano di sotto e le ho risposto che tutto quello che avevo stavo effettivamente nelle mie tasche. La signora ha controllato la prenotazione di nuovo—arricciando il suo naso e mi ha chiesto “una prenotazione di cinque notti e tutta la roba che hai e nelle tasche?” Poi ha semplicemente alzato le spalle… e basta.
The hostel I checked into had their front desk on the 4th floor of the building. The desk clerk asked me if I left my luggage downstairs in the lobby, and I replied that all my belongings actually fit into my pockets. The lady looked down at my reservation again — her nose wrinkled quizzically as if to ask “a five-night booking and your things fit into your pockets?” But she simply shrugged and that was that.
Dopo un attesa difficile di tre ore presso l’ambasciata Americana a Napoli, ho ottenuto un passaporto temporaneo. Oltre ai vestiti che avevo sulla schiena, portavo ancora entusiasmo e gusto per vedere tutto quello che Italia aveva di offrirmi, con bagagli o no. E… questo è quello che ho fatto.
After a grueling three-hour wait in the US Embassy in Naples, I had a temporary passport. In addition to the clothes on my back, I still carried enthusiasm and gusto to see as much of Italy as I could, whether or not I had luggage. And so I did.
Quella e l’esperienza che mi ricordo di più di
quell viaggio e quello che continua a
rimanere con me durante ogni nuovo
viaggio: quando si viaggia… non si tratta sempre delle cose che porti con te nei tuoi viaggi, ma delle esperienze che porti a casa con te.
This is the experience that stays with me most about that trip: it isn’t always about the things you carry with you on your travels, it’s about the experiences you take home with you.
Sì, ho perso tutti I miei effetti personali, il mio passaporto, una carta di credito, ma sono ancora molto più ricco di quando sono arrivato. Sono persino tornato a casa con questa storia che ora condivido qui oggi. Che rivela la magia di viaggiare.
Yes, I lost all my personal belongings, my passport, a credit card—but I still came away so much richer than when I arrived. I even came away with this story that I now share here today. That in itself reveals is the magic of travel.
In retrospettiva, direi che sono stato dannatamente fortunato a perdere la borsa quell giorno. Ha evidenziato che, anche quando le cose sembrano andare storte, ci sono esperienze da fare e storie da vivere.
Looking back, I would say I was pretty damn lucky to get my bag stolen that day. It highlighted that, even when things seem to be going wrong, there are experiences to be had and stories to be lived.
Quindi… credo ancora nella mia affermazione originale: mi sono sempre definito come uno dei fortunati.
I guess I stand by my original statement then: I’ve always called myself one of the lucky ones.
Grazie Phil per il tuo post! Thanks Phil for your post. Buoni viaggi! E buona scrittura!
To read more stories like this one, check out Phil’s highly acclaimed bestselling travel book on Amazon—“Everywhere but Home” which has been rated one of the best travel books of the year by readers, authors, a Travel + Leisure Editor, and more.
You can also find Phil on his Blog Site: Phil’s Next Stop
Thanks for featuring me as a guest writer! I love the Italian translation too — this is amazing!
Beautiful story. It’s hard to find the silver lining when things seem to go wrong, but this testimonial proves that it is actually possible and that things can go even better than you expected. I also couldn’t agree more with you when you say that you leave for a trip and you come back richer than before. Definitely, it doesn’t take much to feel lucky. I’m one of those people, and I feel truly blessed.