Cadere nella tana del coniglio
Lifetime Italian Language Student: Falling Down the Rabbit Hole
Imparare una lingua è come cadere nella tana del coniglio
Learning a language is like falling down a rabbit hole
Imparare una lingua è come cadere nella tana del coniglio in un mondo strano e meraviglioso. Ogni giorno mi faccio tante domande sulla lingua italiana.
Learning a language is like falling down a rabbit hole into a strange and beautiful land. Every day I ask myself many questions about the Italian language.
Per esempio, voglio sapere qual è la parola per “ceralacca” (sealing wax). Voglio sapere come si scrive il plurale di re (i re). Mi chiedo se, invece di scrivere “di scarpe, di navi e di ceralacca,” avrei dovuto scrivere “delle scarpe, delle navi e della ceralacca.” Mi domando se, nella primissima frase di questo articolo, la preposizione corretta sia “sulla lingua” o “della lingua.” Queste sono le domande con cui mi confronto ogni giorno.
For example, I want to know what the word for “sealing wax” is (ceralacca). I want to know how to spell the plural of king (i re). I wonder if, instead of writing “di scarpe, di navi e di ceralacca,” I should have written “delle scarpe, delle navi e della ceralacca.” I question whether, in the very first sentence of this article, the correct preposition is “sulla lingua” or “della lingua.” These are the questions I wrestle with every day.
Nonostante la mia conoscenza, sono sempre una studentessa
Despite my fluency, I Am Always a Student
Sono una persona che conosce bene la lingua italiana e ha raggiunto un certo livello di fluidità. Ma non dimenticate mai che sono uno studente a vita: ho tante domande e continuo a fare errori. Non sono madrelingua né un’insegnante di lingue. Per lo più, ho imparato questa lingua apparentemente semplice ma in realtà molto complessa da autodidatta. Vivendo negli Stati Uniti, non ci sono molte opportunità di immergersi in una lingua straniera per sentirla e viverla ogni giorno. Quindi, creo le mie opportunità.
I am someone who knows Italian well and has reached a certain level of fluency. But never forget that I am a lifetime student: I have many questions and still make mistakes. I am not a native speaker, nor a language instructor. For the most part, I have taught myself this seemingly simple yet truly complex language. Living in the U.S., there are not many opportunities to immerse yourself in a foreign language to hear and live it daily. So, I create my own opportunities.
Partecipo spesso a seminari a San Francisco, studio online con Maura Garu di Cyber Italian a Roma e con insegnanti locali come Angela, Pia e Barbara qui nella Bay Area. Io faccio una chat su zoom con amici in Italia e tweetto e uso Facebook in italiano.
I often participate in seminars in San Francisco, study online with Maura Garu of Cyber Italian in Rome, and with local teachers like Angela, Pia, and Barbara here in the Bay Area. I also Zoom frequently with friends in Italy and tweet and use Facebook in Italian.
Dal diario personale al blog: il viaggio linguistico diventa interattivo
From Personal Journal to Blog: The Language Journey Becomes Interactive
Qualche anno fa, scrivevo le mie domande, riflessioni e liste di vocaboli in un diario personale. Col tempo ho trovato questo metodo di apprendimento un po’ limitato e ho iniziato un blog in italiano per raggiungere una comunità più ampia di studenti di lingue, nonché madrelingua che potessero aiutarmi con feedback e interazioni.
A few years ago, I used to write down my questions, musings, and vocabulary lists in a personal journal. Over time, I found this way of learning somewhat one-dimensional, so I started a blog in Italian to reach a broader community of language learners, as well as native speakers who could help me by providing interaction and feedback.
L’intento del mio blog non è necessariamente scrivere perfettamente in italiano… ma scrivere ogni giorno in italiano, per continuare a pormi nuove domande e, si spera, trovare risposte. L’idea del blog è comunicare e avviare un dialogo sull’apprendimento della lingua in modo attivo e divertente.
The intent of my blog is not necessarily to write perfectly in Italian… but to write in Italian every day, to continue asking myself new questions and, hopefully, finding answers. The idea of the blog is to communicate and start a dialogue about learning the language in an active and fun way.
Gli errori come maestri: sbagliando s’impara
Mistakes as Teachers: Learning by Failing
Non voglio aspettare un giorno glorioso in cui conoscerò la lingua alla perfezione per aprire bocca, scrivere una lettera o comporre un blog in italiano. Faccio errori, ma va bene così. Mi concedo il permesso di sbagliare, perché il mio ultimo errore è il mio miglior insegnante. In italiano si dice “sbagliando s’impara” – (sbagliando s’impara).
I prefer not to sit myself down in a corner waiting for the glorious day when I will know the language perfectly before speaking, writing a letter, or composing a blog in Italian. I make mistakes, but that is okay. I give myself permission to do so because my last mistake is my best teacher. In Italian, they say “sbagliando s’impara” – (by making mistakes, one learns).
Questo blog, quindi, riguarda il viaggio per imparare. È fatto di connessioni, comunicazione e, si spera, di comprendere finalmente quale preposizione usare e quale tempo applicare! Questo è il processo di apprendimento e lo abbraccio!
This blog, therefore, is about the journey to learn. It’s about connections, communication, and hopefully, finally understanding which preposition to use and which tense to apply! This is the learning process, and I embrace it!
State vicino a me e, se per caso vedete il coniglio bianco, fatemelo sapere!
Stay close by me and if you happen to see the white rabbit, please let me know!
Ciao Melissa,
anche io sono studente di inglese, e mi faccio le stesse domande che ti fai tu per l’italiano! Queste piccole cose si imparano soltanto parlando con altri madrelingua, anche se mi spiegassero la regola me la dimenticherei dopo qualche tempo. In molti casi non ci sono neanche le regole, ci sono gli usi e i modi di dire che solo ascoltando gli altri impari. Ultimamente per sapere se una frase si dice in un modo o in un altro la digito tra virgolette su google, se escono molte corrispondenze allora penso che sia corretto. Un sito molto interessante è bab.la dove si trovano molte frasi.
ps: il re, i re
scrivo di scarpe (generico)
scrivo delle scarpe (che ho comprato oggi)
e…hai tante domande SULLA lingua italiana. Il vostro about crea qualche problema in italiano 😛
e dato che i tuoi lettori sono tanti:
statemi bene e fatemi sapere se vedete il coniglio bianco
Bravissima Meli!
Non ti preoccupare, scrivi molto bene (molti madrelingua non sanno neanche usare il congiuntivo). Come diceva il mio insegnante di liceo, l’italiano è una lingua molto complicata perfino per chi nasce in Italia, perchè ci sono tanti modi di coniugare i verbi, tante parole simili fra di loro ma con significati leggermente diversi, e tantissime regole (per esempio, avrei dovuto scrivere “tra di loro” o “fra di loro”? Non lo so!)… ti assicuro che molte persone che conosco parlano e scrivono davvero male. 🙂
Inoltre ci sono tutte quelle cose che in inglese non esistono (tu/voi al posto di you/you, usare il “lei” al posto del “tu” quando non si conosce una persona, “il/lo/la” al posto del “the”, “un/un’/uno/una” al posto di “a”), e che quindi sono difficili da imaparare.
Per esempio, per gli italiani è quasi impossibile capire come si mettono gli accenti nelle parole inglesi, visto che in italiano si pronunciano le parole come si leggono (non riuscivo a farmi capire da nessuno quando dicevo “Vassar St”, “Mt. Vernon St”, “Circulator”, “Clarendon St (questa è difficilissima!)” ), però a forza di sbagliare… si impara.
Prima di tutto, complimenti: se io scrivessi in inglese come tu scrivi in italiano, sarei terribilmente fiera di me stessa. Niente conigli bianchi sulla strada dell’inglese per me: per ora solo tanti buchi neri. Ma anche io non mi arrendo perchè studiare le lingue straniere mi piace moltissimo.
Alcune osservazioni al tuo post, ma si tratta di note da “corso avanzato”, perché già scrivi molto meglio di quanto tanti italiani sappiano fare:
Si ritiene sia più corretto scrivere “qual è” e non “qual’è”: la regola dice che “quale” diventa qual per troncamento e non ha quindi bisogno dell’apostrofo. Aggiungo anche, per completezza, che non tutti i grammatici sono d’accordo con questa regola.
La frase: “Queste sono le domande che io ho ogni giorno” non suona naturale per un italiano che avrebbe scritto, probabilmente, “queste sono le domande che io mi faccio, o mi pongo, ogni giorno”
Scrivi in due punti diversi” faccio gli errori”: un italiano avrebbe scritto “faccio degli errori”.
“un insegnante” : sei una donna, quindi una insegnante o, meglio, un’insegnante
“ci faccio le vacanze in Italia quasi ogni anno.” il ci non serve. O scrivi ci faccio le vacanze, sottintendendo in Italia, o togli il ci e lasci il resto della frase
a proposito dei “discenti”: significa alunni, studenti ma ha un utilizzo nella lingua scritta, non parlata. Meglio, in questo contesto, usare “studenti”, se è questo che volevi dire
“L’intento di questo blog, non è per scrivere in Italiano perfettamente” qui c’è un errore di punteggiatura: tra il soggetto e il verbo della frase in italiano non si mette la virgola
” ed aspettare il giorno quando so tutto quello che c’è di sapere della lingua prima di usarla” La frase corretta è “aspettare il giorno in cui saprò tutto quello che….”
“Vi invito di accompagnarmi sul mio viaggio” diventa ” vi invito ad accompagnarmi nel mio viaggio”
“, in oltre alle mie parole” l”in” non serve ” oltre alle mie parole”
Molto brava.
Grazie davvero! Dai! Se il coniglio bianco rapresentasse la curiosità e il desiderio di saperne di più, dovresti vedere tanti conigli sulla strada. E la cosa bella sui buchi neri…si può sempre salire su di loro. Anch’io non mi arrendo mai perché mi piace la lingua così tanto!
Ho aperto il mio primissimo blog in inglese circa 10 anni fa. Ora non c’è più, l’ho cancellato… ma in quel blog scrivevo tutto con le abbreviazioni, facevo errori di grammatica (essendo ancora alle prime armi) e ci postavo cose a caso, tipo conversazioni in chat, gli allenamenti che facevo, testi di canzoni. Il mio primo blog vero e proprio è quello su cui scrivo ora. Sarà anche un sito bilingue, ma scrivo più in inglese che in italiano per non perdere la pratica e perché è la mia lingua preferita. Sono una madrelingua inglese mancata. 😉
Scrivere (non solo su un blog, scrivo anche un diario personale in inglese da anni) mi ha aiutato molto. Si sa, “practice makes perfect”!
Ilary
La congratulo – penso che questo sia un sito molto ottimo! Studiavo l’italiano all’universita’ quasi venticinque anni fa, e due anni fa ho deciso di imparare l’italiano di nuovo, perche’ mi piace molto la lingua, il paese e la gente (e anche i miei nonni furono di Salerno).
Il mio problema era “taking the next step.” Potrei usare i libri di grammatica per studiare i verbi e le frase semplice ma ho voluto esprimermi meglio di (che?) “Il frigerifero e’ in cucina.” Leggendo il Suo sito mi aiuto molto, perche mi sembra che Lei faccia la stessa cosa quando Lei scrive. Mille grazie per i Suoi sforzi!
Grazie per tutti i vostri commenti. Siete grandi amici! Apprezzo l’aiuto e mi piace sentire le vostre storie personale di apprendimento linguistico. Sembra che affrontiamo le sfide simili se stiamo imparando l’italiano o l’inglese.
Mi piace il rapporto disincantato che hai con l’ italiano, senza quel timore che contraddistingue molte delle persone che decidono di imparare una lingua straniera! L’importante è non scoraggiarsi mai e te lo dice una che da te ha molto da imparare!
Melissa,
Non lascio passare un giorno senza leggere il tou blog. Leggo tutto quello che scrivi cercando sempre d’imparare ancora di più. Una domanda però – prima di scrivere in italiano, prendi appunti in inglese o scrivi direttamente nella bella lingua?
Ciao Rina, sei grande! sono davvero emozionata e felice che tu trovi il blog utile e che ti piace! Quando io scrivo un blog lo scrivo direttamente in Italiano. Scrivo la prima bozza in un programma come Word. Scelgo spell check “italiano” quindi mentre io scrivo posso controllare gli errori di ortografia. (Anche in inglese faccio degli errori ortografia perché scrivo troppo velocemente). Organizzo i miei pensieri e faccio le modificazioni.
Poi metto l’articolo qui sul blog e lo pubblico. Continuo a controllarlo per gli errori ma se dovessi aspettare per assicurarsi che ciascun articolo è stato completamente perfetto non l’avrei mai pubblicato! Qualche volta, il giorno dopo, se io vedo qualcosa che non va, faccio una correzione. Anche quando un amico mi corregge faccio il cambiamento e pubblicarlo di nuovo. Dunque ogni articolo continua a cambiare e diventare meglio.
Sai una delle cosa più divertente per me? Cercare i link e le immagine che io metto in ciascun blog. Questa parte per me è come mettere la glassa sulla torta. Sono una grafica, dunque mi piace molto i tocchi di rifinitura finale per fare ciascun blog “bella”! 🙂
Credo che con questo blog…così come di Serena …devo imparare molto, perché sono auto – didata e voglio molto sapere tutto su Italia . Mi piace l’idioma,musica e il paese che è meraviglioso . Un giorno faccio questa viaggio ; conoscere l’Italia e tutta cultura . A presto…Mari
Ciao Melissa,
Anche io sono una matta studentessa d’italiano, ho commenciato imparare la lingua dal bel paese da un uno e sono molto contenta de trovare la tua blog, hai fatto benissimo a scrivere publico per ogni giorno, spero d’avere il couragio un giorno e faccio l’impegno 🙂 la mia madrelingua e Arabo e il secondo l’Englese, la terza era il francese ma adesso e dopo imparare sempre l’italiano diventa un minestrone.
Buongiornata o Buonasera
Cara Melissa,
sono stato molto impressionato dal tuo grande e profondo amore per la mia lingua; dato che anch’io, benchè sia un anziano pensionato, condivido questo profondo sentimento, vorrei favorire questo tuo straordinario amore; sono un anziano poeta e mi piacerebbe inviarti alcune mie poesie; sarebbero molto utili per il tuo studio, scritte in italiano molto semplice e in rima sono adatte per ricordare vocaboli della vita di tutti i giorni.
Per quanto riguarda le tue curiosità linguistiche credo di poter esserti molto utile; sto infatti terminando il mio testo che ho intitolato l’italiacano in cui propongo parole italiane per sostituire le migliaia di vocaboli e espressioni inglesi che hanno contaminato e snaturato la nostra lingua (ecco perchè l’ho chiamato italia-cano – italiano diventato canino) nel testo ho anche corretto migliaia di vocaboli italiani erratii (alcuni sono davvero gravissimi farfalloni) sulla base della corretta etimologia che i giornalisti ignoranti e raccomandati delle nostre televisioni hanno diffuso nel paese.
Si tratta di un lavoro enorme che dura da anni (purtroppo sono solo) che non finisce mai perchè la contaminazione è quotidiana e incessante, ogni giorno sfornano un nuovo vocabolo inglese peraltro ignoto alla maggioranza dei miei cari connazionali.Son riuscito con gran fatica a sostituire il 95% di tutti i vocaboli di oirgine straniera attingendo a quell’immenso nostro thesaurus formato dal greco e dal latino.-
Ho anche corretto centinaia di vocaboli errati derivati dalla cosiddetta scienza medica che nulla hanno di scientifico, ma che rivelano soltanto la crassa ignoranza della nostra avida classe medica.- Se mi mandi il tuo indirizzo e-mail,( da me reso con elettrogramma, dato che abbiamo telegramma) t’invio una decina di poesie che sono certo ti faranno molto piacere.
Con ammirazione per la tua passione linguistica,
Igor Anelli
Caro Igor, La ringrazio per il Suo messaggio. Vedo che Lei è molto appassionato dalla lingua e che vuole prendersi cura e ripristinare la lingua per le generazioni future. Penso che sia un notevole lavoro di amore. Complimenti. Mi piacerebbe leggere le sue poesie. Con permesso posso anche condividerle con i lettori del blog? Può mandarmele qui: melissa@studentessamatta.com
Un caro saluto da San Francisco! Melissa
Ciao Melissa,
anch’io sono una studentessa matta d’italiano ed ho appena trovato il tuo blog. Complimenti! Sono completamente d’accordo – non è per niente facile imparare una lingua straniera negli Stati uniti. Inoltre non è neanche sempre facile in un altro paese perché tutti vogliono sempre mostrare le loro abilità in inglese, anche 4 parole. Sono anche per la più autodidatta ed ho studiato alle scuole intensive in Italia (Roma, Lucca, Firenze, Sorrento, Taormina e Reggio Calabria). Poi, ho fatto un’immersione totale insegnando inglese per 4 anni in Calabria e quando sono ritornata in America ho scritto un libro sulla Calabria che è stato pubblicato qualche settimana fa. E in settembre ho iniziato un blog: http://www.calabriatheotheritaly.com/blog/
Ritornerò al suo sito per leggere di più.
Un caro saluto,
Karen
P.S. Mi piace tanto Un posto al sole e non imparerò mai l’uso coretto delle preposizioni!