Questa mattina ho letto il messaggio di Rossella su facebook che diceva: “Prepariamoci a vedere le stelle! Buon San Lorenzo a tutti !” Poi ho guardato il calendario e mi sono resa conto che proprio oggi, 10 agosto, è il giorno delle stelle cadenti o la notte di San Lorenzo, una festa celebrata in ogni angolo dell’Italia. Voglio vivere in un paese dove la gente fare una pausa per guardare al cielo di notte pieno delle stelle cadenti, per esprimere il loro desiderio più grande. Mi è venuto in mente di scrivere un blog su questa festa popolare, pensando di essere l’unica per farlo.
Ma il più che ho letto su fb ho scoperto che quasi tutti gli amici hanno già pubblicato qualcosa su questa tradizione. Linda, che scrive “News from italia” , Michelle di “Bleeding Espresso” , Martha di About Italy Travel, Dianne della Bella Linguae Patry di Sardinia, tutti loro ne hanno ormai scritto. Sul Corriere della sera c’era un articolo: “La Luna aiuta la notte di S. Lorenzo – Lo spettacolo delle stelle cadenti”! Borghitoscani, una guida della Toscana, ha parlato del fenomeno astronomico molto particolore nell’atmosfera che produce questi meteoroidi. C’era anche un articolo sul Sole 24 Ore in cui hanno parlato di un’iniziativa ideato dal Movimento Turismo del Vino per festeggiare la notte di San Lorenzo degustare di vini e prodotti locali. Che potrebbe essere meglio di aspettare le stelle cadenti con un calice di vino nella mano?
Va be’! Salto io sul carro e scrivo qualcosa! La notte delle stelle cadenti, anche chiamato La Notte dei desideri, è una “meteora metafora” per le lacrime del martire San Lorenzo. Povero uomo, fu bruciato mentre fu ancora vivo. Però fu molto coraggioso e quando è stato affrontato dagli accusatori disse “per piacere mi rivoltate, su questo lato sono cucinato abbastanza bene!” (o come io voglio pensare che abbia detto: “metti una forchetta in questo fianco, penso di essere pronto!)
Gli Italiani ricordano i travagli di San Lorenzo e credono che i loro desideri saranno resi veri quando loro fissano nell’oscurità della notte per vedere una mostra della luce scintillante. Stella, mia bella stella, desidero che….(tu puoi mettere qualsiasi cosa tu desideri di più qui)! Qualsiasi cosa lo è, non dimenticare di divertiti lo spettacolo delle lacrimi di San Lorenzo!
Ecco la canzone “La notte di San Lorenzo” di Cristiano de Andrè
testo della canzone:
Era la notte di San Lorenzo / cadde una stella illuminando il lago / mentre un addio uccideva un sogno / piano suonavo / Seduto in mezzo tra la pietra e il pino / come un dolcissimo deserto / fatto di dune e di memoria / buio scoperto / Ho visto nascere e morire luci / nel vento buono di collina / Ho chiuso gli occhi la mattina / dormendo sul confine / Gli equilibristi sono carte matte / sognano solo desideri / In viaggio fanno curve strette / senza pensieri
Era la notte di San Lorenzo / fatta di atlantiche illusioni / e di pacifiche scoperte / in vie deserte / Ho ridipinto gli orizzonti persi / lasciando ovunque tracce chiare / di questa tenebra lucente / voglio cantare / Ho visto nascere e morire luci / nel vento buono di collina / Ho chiuso gli occhi la mattina / dormendo sul confine / Gli equilibristi sono carte matte / sognano solo desideri / In viaggio fanno curve strette / senza pensieri
vocabolario:
travagli = torments
meteora = meteor
metrafora = metaphor
martire = martyr
rivoltare = turn over
lacrime = tears
Mille grazie Melissa 🙂
che bella canzone! Grazie
Non ho mai sentito parlare di La notte di San Lorenzo, sembra molto interessante!
Ogni anno, nella notte di San Lorenzo, non posso fare a meno di ricordare una poesia bellissima (anche se molto triste) di Giovanni Pascoli che si intitola appunto
X AGOSTO
San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!
Rossella,
Per piacere, una spiegazione di questa poesia – ho avuto difficoltà capirla.
Bello questo — oggi ho imparato qualcosa di nuovo — in quasi un decennio in Italia non ho mai sentito parlare, che mi ricordo, della notte di S.Lorenzo. Comunque sia, quella notte ero alle terme vicino ad Anza Borrego e sono stata a lungo a guardare il cielo bellissimo che sembrava una moquette di velluto nero trapuntato di stelle brillantissime.
@Caterina
Provo un pò a spiegarti il significato di questa poesia
La poesia X agosto è stata scritta da Giovanni Pascoli per ricordare la morte del padre che è stato assassinato la notte di S. Lorenzo mentre stava rientrando a casa. Le stelle che cadono nella notte del 10 agosto rappresentano per Pascoli le lacrime del cielo sulla malvagità degli uomini.
E’ una poesia molto triste e Pascoli paragona una rondine abbattuta col cibo nel becco per i suoi rondinini al padre che ritornava a casa portando due bambole come regalo alle figlie.
Anche il cielo partecipa nella notte del 10 agosto al dolore della morte con le sue stelle cadenti che rappresentano un pianto.
Rossella,
Grazie mille! Adesso capisco meglio il significato della poesia. Senza i dettagli della vita di Pascoli, non riuscivo a comprendere il messaggio. Di nuovo, grazie!