La Lettera di John Sykes, scritta nel 1732 – Un viaggio nell’eredità familiare

The Letter of John Sykes, written in 1732 – A Journey into Family Heritage

Una Lettera del Mio Antenato, John Sykes – Un Viaggio nel Nuovo Mondo
A Letter from My Ancestor, John Sykes – A Journey to the New World

Lo sapevate che il mio nome deriva dal mio antenato John Sykes? Curiosità: il mio secondo nome è Sykes! Questa lettera, scritta dallo stesso John, racconta il suo incredibile viaggio attraverso l’oceano verso il Nuovo Mondo nel 1732.

Did you know I’m named after my ancestor John Sykes? Fun fact: my middle name is Sykes! This letter, written by John himself, recounts his incredible journey across the ocean to the New World in 1683.

John proveniva dal Derbyshire, in Inghilterra, da un incantevole villaggio chiamato Ashford in the Water. Salpò verso l’America a bordo di una nave chiamata The Jefre. Il 1° settembre 1683, lui e sua moglie, Joanna Murfin, arrivarono a Burlington (l’attuale New Jersey), insieme al suo anziano nonno e ai suoi genitori, Samuel ed Elizabeth Sykes. Dopo la morte di Samuel, la madre di John si risposò e visse ancora molti anni, anche se l’età esatta della sua morte non fu completata in questa lettera.

John hailed from Derbyshire, England, in a charming village called Ashford in the Water. He sailed to America on a ship named The Jefre. On September 1, 1683, he and his wife, Joanna Murfin, arrived in Burlington (now New Jersey), along with his elderly grandfather and his parents, Samuel and Elizabeth Sykes. After Samuel’s passing, John’s mother remarried and lived for many more years, though her exact age at death was left incomplete in this letter
.

Per far sì che i suoi figli non dimenticassero la storia del suo viaggio oltre il mare verso l’America, John scrisse loro una lettera molti anni dopo, nel 1752.

To ensure his children would remember the story of his journey across the sea to America, years later John wrote them a letter years later in 1752

Nel 1732, John scrisse queste parole sentite:
In 1732, John wrote these heartfelt words:

Noi inglesi che arrivammo per primi eravamo pochi, ma i nativi – scritti ‘Endens’ nella lettera – erano numerosi. Loro ci aiutarono portandoci mais e carne di cervo, un dono di Dio. Gli inglesi comprarono la terra dai nativi a un prezzo ragionevole e colonizzarono il territorio.

“We English who first arrived were few, but the natives – spelled ‘Endens’ in the letter – were numerous. They helped us by bringing corn and venison, a gift from God. The English purchased the land from the natives at a fair price and colonized the land.

Ho scritto questo racconto affinché voi, miei figli, sappiate che i vostri antenati soffrirono per la loro fede. Che possiate seguire Dio, come fecero le generazioni virtuose che vi precedettero, per trovare gloria alla fine dei vostri giorni. Questo è il desiderio sincero del vostro affettuoso padre.”

I have written this account so that you, my children, may know that your ancestors suffered for their faith. May you follow God, as the virtuous generations before you did, to find glory at the end of your days. This is the heartfelt wish of your loving father.”


John Sykes
Chesterfield, 25 marzo 1732

Un’Eredità Familiare — Quando 12 Figli Fanno la Differenza!
A Family Legacy Framed — When 12 Children Make a Difference!

Questa preziosa lettera fu incorniciata da mia nonna, e anni dopo mia madre aggiunse una nota commovente sul retro:

This precious letter was framed by my grandmother, and years later, my mother added a touching note to the back:

“John Sykes e Joanna Murfin vissero insieme per 67 anni. Ebbero dodici figli, affettuosi e obbedienti.”

“John Sykes and Joanna Murfin lived together for 67 years. They had twelve children, loving and obedient.”

Pensate un po’—se John e Joanna si fossero fermati a undici figli,
oggi non ci sarebbe una Studentessa Matta! Affascinante, vero?

Just imagine—if John and Joanna had stopped at eleven children,
there might not be a Studentessa Matta today! Fascinating, isn’t it?

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11 Comments

  1. E’ bello avere un documento tangibile che ti collega con le proprie origini; hai mai cercato di rintracciare il ramo britannico, se c’è ancora, della famiglia?

    Di sicuro è un esempio di fede nella Provvidenza 🙂

  2. Bellissimo, ricordo che ne avevi già parlato altrove, vero?
    Io non ho documenti così antichi ma mi piacerebbe moltissimo sapere qualcosa in più sulla mia famiglia.
    Quindi hai radici inglesi, io penso che i miei antenati fossero tutti italiani, che noia! 😛

    1. sì è lo stesso racconto che ho pubblicato su fb un anno fa prima di iniziare il blog. ho radici inglesi, francesi e tedeschi, scozzesi…purtroppo niente italiani – che noia! 🙂

  3. Che bello, non è da tutti avere una lettera di un antenato vecchia di 3 secoli.
    Mi sembra di ricordare di aver visto a Philadelphia un luogo molto importante per i quaccheri, forse una casa dell’amicizia dove vissero nel 1700 con tante panche di legno, però purtroppo non ricordo di più…

  4. mi chiedo: questa lettera ha quasi 270 anni ed è arrivata a noi. Tra 270 anni i nostri pro pro pro pro pro pro pro nipoti leggeranno questo post su internet?