Di solito i turisti che vanno a Mantova, visitano il Palazzo Ducale della famiglia Gonzaga per vedere l’arte di Mantegna e i suoi bellissimi soffitti, o magari loro vanno a visitare il palazzo Te, la villa stupenda di Frederico II Gonzaga, che fu costruito da Giulio Romano, dove si trovano l’arte del rinascimento e una galleria con esibizioni interessanti. O loro possono vagare le strade di Mantova per godersi la vista delle case lungo il canale e camminare attraverso la piazza Erbe in questa piccola città meravigliosa vicino a Verona nel Veneto.
Mio marito ed io abbiamo fatto tutte queste cose l’ultima volta che eravamo in Italia. Però non siamo contenti se non facciamo qualcosa fuori la schema tipica di un viaggiatore nell’Italia. Quindi eravamo strafelici di aver avuto l’opportunità di visitare una fabbrica del consorzo di Grana Padano, nella periferia nord di Mantova, quasi nella campagna dove si trovano le mucche. Sì, mi avete capito bene! Abbiamo visitato il posto dove loro fanno il formaggio famoso della pianura Padana. Ci piacciono molto tutti i formaggi dell’Italia, dunque è sembrata un’occasione perfetta, da non perdere.
Le nostre guide erano il papà e il cugino di una cara amica che adesso abita negli stati uniti. I suoi suoceri Milanesi, Renza e Settimo, hanno una casa estiva a Mantova in cui passano tutta l’estate in campagna. Abbiamo trascorso un giorno splendido con loro, in cui abbiamo visitato un vigneto vicino a Garda dove abbiamo visto l’inizio della vendemmia e abbiamo pranzato a Borghetto, un villagio romantico situato proprio sul fiume Mincio, pieno di mulini. Abbiamo anche avuto l’opportunità di camminare intorno le stalle delle mucche di cugino Giorgio alla sua fattoria per toccare i musi delle proprio mucche che fanno il formaggio Grana Padano. Poi abbiamo visitato la Latteria Sociale Manotova per vedere come loro producono questo formaggio specializzato, caratterizzato dalla struttura granulare tipico nella Valle Padana fin dall’undicesimo secolo.
Grana Padano e Parmigiano Reggiano sono due dei formaggi più importanti di Italia. Quale sarebbe la differenza tra loro, chiedete? È una questione di quello è dato da mangiare alle mucche! Per Grana Padano, le mucche ricevono mais e una mista dei prodotti vegetale, mentre le mucche che producono Parmigiano Reggiano ricevono solamente paglia e fieno. Poi c’è una differenza nel tempo dell’invecchiamento per ciascun formaggio. Grana Padano ha bisogno di quindici o sedici mesi per maturità mentre il Parmigiano ne ha bisogno di ventidue o venti prima che il formaggio sia pronto per assaggiare.
Ecco la storia di Grana Padano dal sito web dal consorzio.
La nascita del Grana Padano è una storia affascinante, che risale all’anno mille e all’ingegno dei monaci benedettini. L’opera di bonifica compiuta dai monaci Cistercensi dell’abbazia di Chiaravalle favorì il diffondersi dell’allevamento del bestiame, che generò ben presto una ricca disponibilità di latte, di gran lunga superiore al fabbisogno della popolazione. Fu così che i monaci misero a punto la “ricetta” del Grana Padano, geniale espediente per la conservazione dell’eccedenza di latte.
Nasce così un formaggio a pasta dura che stagionando, conserva i principi nutritivi del latte e acquista un sapore inconfondibile, dolce e saporito allo stesso tempo. Formaggio a cui viene spontaneamente attribuito il nome di “grana” per la pasta granulosa che lo caratterizza.
La fama del Grana Padano si consolida nel tempo e ben presto diviene formaggio pregiato protagonista dei banchetti rinascimentali di principi e duchi, ma anche principale alimento di sostentamento delle genti delle campagne durante le terribili carestie. Un formaggio dalle due anime: ingrediente di spicco delle ricette dell’elaborata cucina nobiliare e caposaldo della tradizione gastronomica popolare.
Con il passare del tempo la pratica della trasformazione del latte in “Grana” si diffonde, tanto da diventare uno dei pilastri dell’economia agricola. La tradizione produttiva del Grana Padano si è tramandata nei secoli secondo metodologie invariate che assicurano ancora oggi al prodotto le caratteristiche organolettiche e l’aspetto che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.
Dopo un giorno a Mantova ho vissuto la storia di Grana Padano dalla fattoria rustica alla fabbrica industriale. Ora voglio condividere con voi le pubblicità raffinate di Grana Padano! Voglio anche fare notare che l’attore, in almeno due di questi spot, è Simone Montedoro che fa il ruolo del Capitano Tommasi nel teleromanzo Don Matteo! Potete vedere un clip di Don Matteo qui, e per vedere tutti gli episodi va a RAI.TV.
http://www.youtube.com/watch?v=x2fp9EdbUQM&feature=related
Tra il Parmigiano-Reggiano e il Grana Padano c’è anche un’altra differenza.
Nella lavorazione nel primo si usa solo il Latte, Caglio (coaugulante di origine animale assolutamente naturale) e il sale.
Nel Grana Padano invece viene aggiunto un additivo che si chiama ISOZIMA, un antifermentativo (non proprio salutare) che blocca la fermentazione all’interno della forma ( a causa dell’alimentazione delle mucche differente da quella del Parmigiano Reggiani).
Questo fa si che il Parmigiano-Reggiano è in assoluto il formaggio più naturale che esiste e per questo può stagionate anche 8/10 anni senza gonfiarsi o inacidirsi. Il migliore è un 30 mesi.
Looks like you’ve got your priorities right…culture and food culture! 🙂
Molto divertente! 🙂
Grazie per l’informazione. Quando eravamo in Italia abbiamo anche visitato la città di Parma dove abbiamo pranzato con un’amico e dove abbiamo assaggiato il formaggio Parmigiano-Reggiano. È buonissimo! Per natale lui mi ha spedito un grand bel po’ del Parmigiano e l’ho tenuto per un lungo periodo nel frigo prima di mangiare tutto! 😉
sarei curioso di sapere se esiste parmiggiano o grana
fatto in casa come da noi il pecorino,
faccio questa affermazione perchè la differenza tra quello commerciale e quello fatto in casa è notevole.
Il Parmigiano-Reggiano ed il Grana Padano è quasi impossibile farli in casa. Sono formaggi che hanno al loro interno un equilibrio di fattori che non possono essere in nessun modo modificati, e questi fattori non sono ancora del tutto conosciuti, classificati e ripetibili.
Nel Parmigiano-Reggiano per esempio: la grandezza della forma, la composizione del latte che deve essere di un certo tipo, con certi animali alimentati in un certo modo.
La lavorazione poi è molto complessa e con tempi e regole molto precise tanto che la produzione industriale non è applicabile a questo tipo di formaggio. La stagionatura poi; chi si mette in casa delle forme di formaggio da 40 e passa Kg che vanno mantenute ad una temperatura ed umidità precise, voltate e pulite quasi tutti i giorni e questo per più di 24 mesi.
Questo no toglie che si possa provare a fare del formaggio a pasta dura e lunga stagionatura ma non sarà mai Parmigiano-Reggiano; sarà buono ugualmente ma sarà un’altra cosa.
C’è da dire però che la stragrande produzione di Parmigiano-Reggiano è molto molto artigianale e quindi come fatta in casa. Ci sono caseifici che fanno ancora 4/5 forme al giorno, sopratutto in montagna.
Il Parmigiano-Reggiano ha più o meno la stessa lavorazione da circa 900 anni quando veniva fatto all’interno delle abazie e conventi. Più fatto in casa di cosi ….