Avventure di una criminologa che somiglia ad Audrey Hepburn

The Criminologist Who Looks Like Audrey Hepburn

L’altro giorno, la mia amica Ella di Urbino mi ha parlato di Julia – Le Avventure di una Criminologa, una serie a fumetti italiana con protagonista una criminologa che somiglia ad Audrey Hepburn.

The other day, my friend Ella from Urbino introduced me to Julia – Le Avventure di una Criminologa, an Italian comic book series featuring a criminologist who looks like Audrey Hepburn.

Essendo una fan di lunga data di Dylan Dog, sono stata entusiasta di scoprire questa serie. Incuriosita, ho cercato online e ho ordinato diversi numeri. In Italia, è possibile trovare questi fumetti per adulti, scritti da Giancarlo Berardi, anche nei negozi di libri usati. In questo momento sto leggendo “Gli occhi dell’abisso” (“The Eyes of the Abyss”) e lo sto trovando davvero appassionante!

Le storie di Julia sono come film noir: meno macabre e fantastiche di quelle di Dylan Dog, ma altrettanto ricche di tensione e inquietudine. Le scene sono realistiche, con un tocco di violenza grafica, quasi come un documentario che non finisce felicemente—non per i deboli di cuore. Tuttavia, il tono è ironico e sofisticato, i personaggi sono simpatici e le illustrazioni eccellenti.

Julia’s stories are like noir films. They’re less macabre and fantastical than Dylan Dog but just as rich in tension and unease. The scenes are realistic, with a touch of graphic violence, almost like a documentary that never ends happily—not for the faint of heart. Yet, the tone is ironic and sophisticated, the characters are charming, and the illustrations are excellent.

Julia Kendall è un’eroina moderna. Insegna criminologia all’università e lavora come consulente per la procura e la polizia locale. Vive a Garden City, nel New Jersey, non lontano da New York.

Julia Kendall is a modern heroine. She teaches criminology at university and works as a consultant for the district attorney’s office and local police. She lives in Garden City, New Jersey, not far from New York.

Giancarlo Berardi, il creatore di Julia, scrive questi fumetti dal 1998. Ha confessato di aver basato l’immagine di Julia su Audrey Hepburn, ispirato dalla sua prima cotta infantile (e chi dimentica il primo amore?).

Giancarlo Berardi, Julia’s creator, has been writing these comics since 1998. He admitted to basing Julia’s image on Audrey Hepburn, inspired by his first childhood crush (and who forgets their first love?).

In un’intervista del 2000 con Paola Mordiglia per Narcomafie, Berardi ha detto: “Per chi scrive con una voce femminile, è importante coltivare il lato femminile, che ora associo alla fantasia creativa. Prima di congedarmi, mi ha detto che questo personaggio, che gli fa compagnia, sta diventando per lui indispensabile. Quando gli ho chiesto se fosse anche lui innamorato di Julia, ha sospirato e risposto: perdutamente.”

In a 2000 interview with Paola Mordiglia for Narcomafie, Berardi said: “For someone writing with a female voice, it’s important to cultivate their feminine side, which I now associate with creative imagination. Before parting, he told me that this character, who keeps him company, is becoming indispensable to him. When I asked if he was in love with Julia too, he sighed and replied: hopelessly.”

Usando l’immagine di Audrey Hepburn, Berardi crea un ponte tra cinema e fumetti. Julia è intelligente, indipendente, elegante e fragile, proprio come Audrey stessa. Non è una dea del sesso o un’esperta di arti marziali; la sua forza risiede nella comprensione delle persone e nella capacità di risolvere misteri mettendo insieme piccoli dettagli che altri trascurano. Tuttavia, Berardi ammette che scrivere dal punto di vista di una donna non è sempre facile: “Per un uomo, entrare nella psicologia di una donna è come esplorare un mistero affascinante e terribile; entrare in un mondo alieno e imparare a interpretarne il linguaggio.”

Using Audrey Hepburn’s likeness, Berardi bridges the world of cinema and comics. Julia’s character is intelligent, independent, elegant, and fragile—just like Audrey herself. She isn’t a sex symbol or a martial arts expert; her strength lies in understanding people and solving mysteries by piecing together small details others overlook. However, Berardi notes that writing from a woman’s perspective isn’t always easy: “For a man, delving into a woman’s psychology is like exploring a fascinating yet terrifying mystery; entering an alien world and learning to interpret its language.”

Dai, Signor Berardi! Noi donne siamo ragionevoli e di buon senso! Cosa c’è da non capire o amare? Alieni? Ma dai!

Oh, come on, Mr. Berardi! We women are all reasonable and sensible! What’s not to understand or love? Aliens? Really?

Con la stessa forza d’animo con cui ha affrontato le difficoltà della vita (la perdita dei genitori da bambina, una sorella modella alle prese con la droga, e una nonna in una casa di riposo), Julia affronta il suo lavoro e i criminali. Non con un sorriso, ma con un senso di indignazione verso le ingiustizie della società. Ama suonare il pianoforte, odia le armi (preferisce usare la sua borsetta, che contiene un portacenere di alabastro da scagliare ai nemici se necessario) e preferisce la logica ai proiettili.

With the same resilience that helped her overcome life’s challenges (losing her parents at a young age, dealing with a model sister struggling with drug addiction, and caring for an elderly grandmother in a nursing home), Julia tackles her work and criminals—not with a smile, but with a sense of indignation at the injustices society throws her way. She loves playing the piano, despises firearms (she prefers using her handbag, which holds an alabaster ashtray she can throw at enemies when necessary), and avoids violence, relying on the logic of her reasoning.


Nelle oltre 120 indagini in cui è stata coinvolta (la serie mensile include almanacchi e numeri speciali), Julia ha incontrato ogni tipo di male: ladruncoli, mariti gelosi, uomini d’affari intriganti e truffatori, poveri borseggiatori e ricchi criminali spietati—tutti rappresentati con realismo da vari disegnatori. In breve, la serie di Julia, priva di elementi fantastici, è un ritratto preciso della realtà odierna.

In the over 120 investigations she’s been involved in (the monthly series includes almanacs and special editions), Julia has encountered every kind of evil: petty thieves, jealous husbands, scheming businessmen and con artists, poor pickpockets, and wealthy, ruthless villains—all depicted with realism by various artists. In short, the Julia series, stripped of its fantastical elements, is a precise portrait of today’s reality.

Nonostante la sua vita piena di impegni, Julia ha una modesta vita privata: è single ma non disdegna il corteggiamento, che sia l’attenzione platonica di Leo, un investigatore privato che di tanto in tanto la aiuta, o l’affetto più sincero di Webb, un timido e titubante tenente quarantenne che la ama in segreto.


Despite her busy life, Julia has a modest private life: she’s single but doesn’t shy away from courtship, whether it’s the platonic attentions of Leo, a private investigator who occasionally helps her, or the more earnest affections of Webb, a shy, hesitant lieutenant in his forties who secretly loves her.

A casa, Julia è accolta da Emily, la sua fedele governante dal fascino simile a quello di Whoopi Goldberg, e Toni, il suo gatto dispettoso e antidepressivo naturale. Odia la tecnologia, detesta i cellulari e si ostina a tenersi la sua vecchia auto inaffidabile. Nonostante queste stranezze, Julia incarna l’essenza della donna moderna—intelligente, indipendente e profondamente amata dai lettori e, in particolare, dal suo creatore, Giancarlo Berardi.


At home, Julia is greeted by Emily, her loyal housekeeper with a Whoopi Goldberg-like charm, and Toni, her mischievous cat and natural antidepressant. She loathes technology, detests cell phones, and stubbornly clings to her old, unreliable car. Despite these quirks, Julia is the epitome of a modern woman—intelligent, independent, and deeply loved by readers and especially by her creator, Giancarlo Berardi.

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7 Comments

  1. Correggo qualche tuo piccolo errore:
    “me li avesse avvertiti” dovrebbe essere “me li facesse conoscere”. L’espressione corretta non è “neanche per un sogno” ma “neanche per sogno”. Ricordati, poi, che “nessuno” in italiano – non “Italiano” 🙂 – è singolare, quindi “nessuno dimentica il loro primo amore” è sbagliato; si deve dire “nessuno dimentica il suo primo amore” o, meglio, “nessuno dimentica il primo amore” (“suo” è sottinteso). “Noi donne sono” è sbagliato; si deve dire “noi donne siamo” 😉

  2. interessante questo personaggio femminile!
    sinceramente non lo conoscevo! non è il mio genere di fumetto…preferisco gli eroi Marvel! La mia eroina preferita è Mystica!

  3. Ciao Melissa! Mi fa piacere che ti piaccia Julia! 😉

    Rossella, neanche io sono una fan dei fumetti Bonelli (a parte in gioventù Dyland Dog e ora Julia) e preferisco i manga o i fumetti americani, però Julia non è affatto male. Come personaggio non mi sta molto simpatica devo dire, ma le storie sono interessanti!
    Comunque anche a me piace Mystica, ha il mio potere preferito! Ma Wolverine è speciale 😛

  4. Sai Melissa e’ la prima volta che vedo questi fumetti… Grazie perché imparo nuove cose, ora mi hai incuriosito… Dovrò leggerli! Un forte abbraccio!

  5. Ho trovato il Dylan Dog nella biblioteca, pero’ non mi interessa. Ci chiedero’ se questa “Julia” ce l’ha. Grazie, Melissa