Buon Francesco Renga esprime il suo amore
per i genitori nella canzone: Aspetto che torni.
In una commovente canzone intitolata “Aspetto che torni”, inclusa nell’album “L’altra metà”, Francesco Renga racconta il dolore e il grande vuoto che ha provato personalmente perdendo i suoi genitori. Sua madre, con cui aveva un legame speciale, è morta a 52 anni, quando lui era ancora un ragazzo. È stata lei a donargli il “dono della musica.” Questo dettaglio è particolarmente significativo, poiché quest’anno anche Renga compie 52 anni.
In a moving song called “Aspetto che torni” featured on the album “L’altra metà,” Francesco Renga reveals the pain and the vast emptiness he has personally felt losing his parents. His mother, with whom he shared a special bond, passed away at the age of 52 when he was still a boy. It was she who gave him the “gift of music.” It is especially poignant, as the singer this year, himself turns the age of 52.
Ecco cosa sto ascoltando in questo momento:
Francesco Renga – “Aspetto che torni“
Here’s what I’m listening to right now: Francesco Renga – “Aspetto che torni“
Le parole e la musica di Renga si intrecciano in un potente tributo
all’amore, alla perdita e all’influenza duratura di sua madre.
Renga’s words and music weave together a powerful
tribute to the love, loss, and enduring influence of his mother.
“Mia madre era sempre nella sala da pranzo informale. La sentivo cantare, ed è stato allora che la musica è entrata per la prima volta nella mia vita. Dopo la sua morte, ho passato anni di rabbia, di miseria. Questo senso di abbandono è strano da descrivere. Non puoi essere arrabbiato con qualcuno perché ti ha lasciato. Mia madre non avrebbe mai voluto questo.”
“My mother was always in the informal dining room. I’d hear her singing, and that’s when music first entered my life. After her death, I went through years of rage, of misery. This sense of abandonment—it’s strange to even talk about. You can’t be angry at someone for leaving you. My mother would never have wanted that.”
E ora il padre di Renga sta scivolando via, combattendo la battagli dell’Alzheimer. Non riconosce nessuno, ma si identifica con la moglie nel volt di sua figlia Paola, la sorella di Francesco.
And now, Renga’s father is slipping away, battling Alzheimer’s. He recognizes no one, yet sees his wife’s face in that of Paola, Francesco’s sister.
“L’Alzheimer è brutto. Mio padre si ricorda solo di mia madre.
Quando vede la mia sorella gemella, la scambia per lei”.
Alzheimer is cruel. My father only remembers my mother.
When he sees my twin sister, he mistakes her for her.
Avendo perso entrambi i miei genitori—mia madre solo un anno fa e mio padre qualche anno prima, anche lui a causa dell’Alzheimer—questa canzone tocca profondamente le mie corde. Ci sono innumerevoli cose che vorrei condividere con mia madre, e spesso mi ritrovo a cercare il telefono per chiamarla, solo per ricordare che non c’è più. Ecco perché la frase cantata da Renga, “Il sorriso di mia madre, perso da trent’anni, e vorrei dirle tante cose,” risuona così intensamente in me. Racchiude il desiderio, i ricordi e il dolore delle cose non dette.
Having lost both my parents—my mother just a year ago and my father a few years earlier, also to Alzheimer’s—this song strikes a deep chord with me. There are countless things I wish I could share with my mother, and I often catch myself reaching for the phone to call her, only to remember she’s no longer there. That’s why the line Renga sings, “The smile of my mother, lost to me for thirty years, and I would like to tell her so many things,” resonates so profoundly. It captures the longing, the memories, and the ache of things left unsaid.
🎶 Buon ascolto e buon weekend!
Happy listening and have a great weekend! 🎶
Io che guardo sempre il cielo
E sogno ancora di volare
Ogni volta più lontano e poi
Non so più come tornare
Con un poco di fortuna
E due stelle da seguire
Ho trovato le tue braccia ad aspettare.
Cerco ancora nei miei occhi
Il sorriso di mia madre
Mi manca da trent’anni e
Vorrei dirle tante cose
Che mio padre adesso è stanco.
E forse sta per arrivare
Che la ama più di prima
Ed è l’unica cosa che sa ricordare
C’è un universo che mi riempie le mani
Il mondo si perde
Tu invece rimani
Un mare dentro negli esseri umani
Aspetto che torni stasera
Per stare con te
Oggi voglio camminare
Come un treno sui binari
Diventare un’emozione che attraversa i tuoi pensieri
E seguirti tra le cose che ogni giorno devi fare
Come vento per poterti accarezzare
E guardarti mentre dormi
Che mi sembra che sorridi
Ed entrare nei tuoi sogni
Di nascosto come i ladri
Per rubarti la bellezza
Che nemmeno sai di avere
C’è un universo che mi riempie le mani
Il mondo si perde
Tu invece rimani
Un mare dentro negli esseri umani
Aspetto che torni stasera
Sei l’ossigeno che cerco quando resto senza fiato
Il coraggio che mi serve quando sono disperato
La sorpresa che ogni volta
Mi fa sentire vivo
Tu sei
Tu sei
Tu sei
Tu sei
Un universo che mi riempie le mani
Il mondo si è perso
Tu invece rimani
Un mare dentro nei nostri destini
Io aspetto che torni stasera
Aspetto che torni
Per maggiori informazioni, ecco una breve
intervista in cui Francesco Renga parla dei suoi genitori.
For more information, here is a brief interview with Francesco Renga
in which he talks about his parents.
Ecco un articolo potete leggere. / And here is an article which you can read.