30 Days of Indie Travel Project Day 15: “ What’s your favorite city“ 

30 Giorni di Indie Travel Project Il giorno 15 del progetto e il tema è: “La tua città preferita.”

Senza dubbio Firenze è la mia città preferita. Ovviamente è una città molto bella, piena di storia e d’arte. Che cosa c’è da non adorare di Firenze? C’è il duomo, il battistero, il palazzo dei Medici, la statua di Davide, e il palazzo vecchio. C’è S. Spirito, l’ospedale degli innocenti, ed i giardini dei Boboli. C’è S. Croce, gli uffizzi e il Bargello. Ci sono i mercatini, le gelaterie, i bar e le trattorie meno conosciute che servono la migliore pasta di “fieno e paglia” che abbia mai mangiato. È la città di Dante, Ghirlandaio, Ghiberti, Donatello, Botticelli e Michelangelo. È anche la mia città.

Without a doubt, Florence is my favorite city. Obviously it is a beautiful city, full of art and history. What is there not to love about Florence? There is the Duomo, the Baptistry, the Medici Palace, the statue of David and the Palazzo Vecchio. There is S. Spirito, the Ospedale degli innocenti, and the Boboli gardens. There is Santa Croce, the Uffizi Gallery and the Bargello. There are open air markets, gelato stands, coffee bars and out of the way trattorias that serve the best “Hay & Straw” pasta I have ever eaten. It is the city of Dante, Ghirlandaio, Ghiberti, Donatello, Botticelli and Michelangelo. It is also my city.

Firenze è la prima città in cui ho mai vissuto all’estero da sola e per me rappresenta indipendenza e libertà. Ho abitato con una famiglia Italiana vicino allo stadio, nella direzione di Fiesole, e ogni giorno camminavo o prendevo l’autobus per andare a scuola in via Fiume vicino a Santa Maria Novella. In poco tempo le strade mi diventarono familiari, le piazze e le vie di Firenze. Conoscevo anche bene le botteghe degli artigiani, gli artisti e gli orafi che vedevo lungo la linea d’autobus quando passavo per andare allo studio dove il maestro di pittura mi aspettava ogni martedì e giovedì. Ricordo gli odori della vernice e dell’olio di lino che provenivano o dai negozi di lavoro e il rumore delle vespe che rimbalzava dai muri e nel corridoi dei palazzi e anche la frenesia ed energia della città. Ricordo anche la sensazione di essere circondata per la prima volta da una lingua straniera e dalla cadenza di voci diverse da quello a cui ero abituata.

Florence is the first city in which I ever lived abroad on my own, and for me she represents independence and freedom. I lived with an Italian family near the soccer stadium toward Fiesole, and every day I walked or rode the bus to school in via Fiume near Santa Maria Novella. In a short amount of time I became familiar with the streets, piazzas and the passageways of Florence. I also knew very well the little shops of the artisans, artists and goldsmiths that I used to see along my bus route on my way to the studio where the painting maestro waited for me every Tuesday and Thursday. I remember the smell of paint and linseed oil that wafted into the streets from the shops and the sound of the vespa bikes that bounced off the walls and corridors of the buildings, as well as the hubbub and energy of the city. I remember also the sensation of being surrounded for the first time by a foreign language and the lilt of voices much different from those I was used to.

Ho attraversato Firenze così tante volte che diventò quasi normale passare davanti al duomo con il suo marmo verde e rosa, illuminato dai raggi di sole ogni mattina. Andavo in giro sempre con un taccuino in mano per fare bozzette di tutto quello che vedevo. Una statua qui, un pezzo di architettura, un angelo di Botticelli veduto agli Uffizi o una figura di Brunelleschi dal portone del Battistero. Tutto era possibile a Firenze e ogni sera sulla mia strada per casa sognavo sempre del futuro mentre guardavo l’Arno che brillava nella luce del sole al tramonto. Chi sapeva che il fascino di Firenze mi avrebbe legato così forte da richiamarmi continuamente.

I hung out so long in Florence that it became almost normal to pass by the Duomo with its rose and green marble, illuminated by the morning sun. I used to go around, always with a notebook in hand, to draw everything I saw; a statue here, a piece of architecture there, one of Botticelli’s angels seen at the Uffizi or a figure from Brunelleschi’s Baptistry doors. Everything was possible in Florence and every evening on my way home I would dream of my future while a gazing out upon the Arno that sparkled in the light of the setting sun. Who knew the charms of Florence would hold me so tightly that they would draw me back time and time again.

Ora che sono piena di nostalgia per Firenze voglio condividere una canzone che riesce a evocare tutti i miei sentimenti per la città e il quartiere in cui ho passato alcuni dei più bei momenti della mia vita… “Firenze Santa Maria Novella” di Pupo.

Now that I am homesick for Florence I want to share a song that evokes all the sentimental memories of the city and the quarter in which I passed some of the best moments of my life… “Firenze Santa Maria Novella” di Pupo. I played it before, and now I’ll play it again!

Le luci spente delle due di notte
passa un barbone con le scarpe rotte
la notte qui non e’ come a Milano
o a Roma, sempre pieno di casino
fra quasi un’ora arriva “la Nazione”
un ferroviere fischia una canzone

una signora senza suo marito
la guardo bene, e’ solo un travestito
Firenze S. Maria Novella sogna
povera ancora di vergogna
sembra lo specchio della sua citta’

Firenze S. Maria Novella almeno
mi fa sentire un po’ sereno
e il portafoglio non mi rubera’
i primi pendolari la mattina
quest’anno e’ forte la tua fiorentina

la colazione con i bomboloni
e guai a chi parla male di Antognoni
raggio di sole arriva il nuovo giorno
gente che va giurando un ritorno
perche’ a Firenze sulla mia parola
non vedi niente in una volta sola
Firenze S. Maria Novella e’ festa
per lui che va per lei che resta
per un amore che ritornera’
Firenze S. Maria Novella scusa
spero di farti una sorpresa
quando la mia canzone sentirai

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4 Comments

  1. Anch’io sono stata a Firenze quando ero studentessa. Sona stata con una famiglia, e poi in un pensione vicino a S. Maria Novella. Studiavo storia dell-arte dell Rinascimento e anche Italiano in una scuola per i stranieri. Mi ricordo bene un bar chiamato “The Banana Moon.” L’ultima volta che ero a Firenze era per il mio viaggio di nozze. Mi piaccerebbe tornare li.

    1. Ciao Janice! quando hai studiato a Firenze? Anch’io ho passato le prime settimane in un pensione vicino a S. Maria Novella prima di andare ad una famiglia. Ho studiato con un gruppo degli studenti di vari colleges del ACM – (una federazione di Colleges del Midwest, Carlton, Knox, Grinnell,Cornell, MacAlester ecc., ecc.) Bei tempi no!? Che cosa fai adesso? Vedo che non hai perso la lingua! 🙂