Ahh…la vita estiva al mare! Durante il mio soggiorno in Italia quest’estate ho passato tante belle ore languide al mare; un pomeriggio in spiaggia a Galipoli nel Salento e tanti altri lungo la costa roccioso vicino a Salvelettri in Puglia. Con la mia amica abbiamo camminato per gli scogli acuti ed a volte insidiosi, e poi abbandonando i nostri copricostumi, abbiamo tuffato nel mare caldo limpido e sereno. Facile imparare le parole “scoglio” e “scogliera” in questa zona perché sono dappertutto la costa. Certo ci sono spiagge di sabbia come a Galipoli, ma per la gente che hanno le case estive vicino al mare come al Salvelettri, loro preferiscono di fare bagni direttamente dagli scogli perché sono abituati alla scogliera!
La gente di questa zona sono anche abituata a frutti di mare fresca. Per ogni pranzo abbiamo mangiato le cozze, aragosta, risotto fatto con pesci e altre pietanze fatto con pesce pescato quel giorno dai pescatori locali. L’ultimo giorno anch’io ho imparato pescare. Non sono stata molto brava, visto che per aver successo a pescare si deve avere tanta pazienza, una cosa che non ne ho molto…quindi il mio giorno…o meglio la mia mezz’ora di un essere un pescatore è stato molto breve! Invece la madre di mia amica era molto brava e ha pescato un pesce dopo l’altro. Ero molto felice nuotare in cerchi intorno alla barca e prendere sole sul ponte della barca lasciando la pesca a lei!
Questa gente sa molto di pesce. È un modo di vivere…quindi non è molto sorprendente che ci sono tante belle espressioni che vengono dai pesci e pescare. “Buttarsi a pesce su” (to make a dive for), “Chi dorme non pecca, ma non piglia pesci” (The early bird catches the worm), “pesce grosso” (big shot, big wig), “non sapere che pesci pigliare” (to be at a loss), “un pesce lesso” (a boring person).
Ma la mia nuova espressione preferita è “Fare l’occhio da triglia“, che ho trovato nel giornale “Brindisi Provincia” Domenica il 12 agosto e che tratta di un pesce si chiama “triglia”. Stavo leggendo questo articolo proprio mentre aspettavo a mangiare la bella aragosta sopra!
“A segno della popolarità di questo pesce il fatto che sia entrato anche nei modi di dire gergali: “fare l’occhio da triglia” è un’espressione molto diffusa che significa guardare con occhio languido, da innamorato. Per i pesci l’occhio brillante è un segnale importante e utile stabilirne la freschezza; col passare del tempo dal momento in cui è stato pescato l’occhio comincia infatti a coprirsi di un velo e a prendere progressivamente un aspetto più inespressivo. Proprio come l’occhio sognante e un po’ imbambolato tipico della persona innamorata, poiché è quasi svuotata delle sue energie vitali per l’intenso sentimento che prova.”
Secondo me, meglio fare l’occhio da triglia che essere un pesce lesso o non sapere che pesci pigliare! Ad ogni modo i pescatori e la gente del mare sanno vivere bene. Non c’è male avere questo panorama ogni giorni quando si fa il pendolare!
Mah,sto studiando italiano ogni giorno,tuttavia nei tuoi racconti trovo sempre delle parole che non ho mai sentito.Questa volta ho imparato anche tante nuove espressioni con “pesce.” (Sapevo dire solo”muto come un pesce.”) Ciao ciao 🙂