30 Days of Indie Travel Project Day 25: FAMILY – Family shapes who we are, but sometimes the family we create plays a bigger role in our lives than the one we were born into. Tell a story about how either of your “families” have impacted your life and your travels
30 Giorni di Indie Travel Project Giorno 25 del progetto. Il tema è: “FAMILIA” – raccontate una storia come la vostra famiglia ha influenzato la vita e i vostri viaggi.
Una familia consiste nelle persone che ci conoscono bene e che sono lì per aiutarci attraverso tutte le fasi della nostra vita. Ci sono molti tipi di famiglie e ciascuno ha i ritmi e le dinamiche uniche. Alcune sono grandi, alcune sono piccole, ci sono quelle in cui siamo nati e poi ci sono quelle che creiamo noi stessi. Per quelli come me, che hanno parenti diffusi in tutto il paese, è possibile creare legami con gli amici che sono, in qualche senso, più forti dei legami di sangue. Ci sono anche quelle persone che invitiamo a casa nostra come stranieri, ma quando partono… effettivamente sono diventati famiglia.
A family consists of the people who know us best and who are there for us through all stages of our lives. There are many kinds of families and they each have their own rhythms and dynamics. Some are big, some are small, some are the ones you are born into and then there are the ones you create yourself. For those like me who have families spread across the country, it is possible to create bonds with friends, that are in some ways, stronger than blood ties. There are also those people that we invite into our home as strangers, but who end up leaving as family.
Quando avevo sei anni la mia famiglia ha accolto una giovane ragazza dal Cile a casa nostra. Si chiama Gloria Ortega. È venuta da noi attraverso il programma EIL: (Experiment in International Living). Gloria era più di una studentessa dello scambio. Fin dal inizio ci siamo innamorati di lei e lei è diventata una parte della nostra famiglia. Il nostro legame era così forte che lei è ritornata a trascorrere un anno con noi mentre frequentava l’università negli Stati Uniti. Quando l’anno è terminato, non potevamo separarci da lei, dunque l’abbiamo accompagnata a casa a Coquimbo in Cile. Abbiamo visitato Santiago e Perù e abbiamo trascorso bei momenti con la sua famiglia nel loro villaggio accanto al mare. Quando ero molto giovane Gloria mi ha aiutato ad imparare che c’era un mondo più grande da scoprire, fuori il mio portico.
When I was six years old my family welcomed a young girl from Chile into our home. Her name is Gloria Ortega. She came to us on through EIL: Experiment in International Living program. Gloria easily fit into our family and we immediately fell in love with her. Our bond was so strong that she returned to spend a year with us while attending college in the States. When her year was over, we couldn’t bear to part with her so accompanied her back to her home in Coquimbo Chile. We visited Santiago and Peru and spent some wonderful moments with her family in their village by the sea. At a young age, Gloria helped me to understand that there was a bigger world to discover, beyond my own front porch.
Quando avevo dieci anni la mia famiglia ha accolto un’insegnante dal Giappone a casa nostra. Si chiama Masako Nakada. Lei è anche venuta da noi col programma EIL. Ci ha insegnanto danze e canzoni giapponesi e come fare gru di origami. La mia famiglia ha fatto una visita alla sua famiglia a Mabashi City nella periferia di Tokyo. Tutti insieme siamo saliti su Mt. Fuji e abbiamo visitato i giardini imperiali. Sono andata sul treno “Bullet” e ho visitato un allevamento di baco da seta. Ho scoperto che mi piace il tè verde, ma non mi piace la cagliata di fagioli dolci. A causa di mia sorella giapponese, ho imparato a suonare il koto. Anche se gli anni sono passati, ancora oggi ci sentiamo spesso da Masako. Lei è stata la prima persona a farmi sapere più della cultura d’oriente.
When I was ten years old my family welcomed a teacher from Japan into our home. Her name is Masako Nakada. She also came on the EIL program. She taught us Japanese dances and songs and how to fold origami cranes. My family visited her family in Mabashi City on the outskirts of Tokyo. We climbed Mt. Fuji together and visited the Imperial palace. I rode the bullet train and visited a silk worm farm. I learned that I liked green tea, but disliked bean curd cakes. Because of my Japanese sister, in high school I studied & learned how to play the koto, a Japanese musical instrument. Even though the years have passed, Masako is a part of our family and we hear from her frequently. She was the first one to open my eyes and ears to the wonders of the orient.
Un anno fa la mia famiglia ha accolto un giovane studentessa da Locorotondo Puglia a casa nostra. Si chiama Francesca Mirabile. È venuta da noi col programma di AFS e ha trascorso un anno con noi mentre frequentava l’high school americana. Vivendo con noi Francesca ha imparato le abitudini e i ritmi della nostra famiglia. Ha partecipato negli scherzi privati e ha imparato, non solo come comunicare meglio in inglese, ma anche ha imparato a parlare il linguaggio unico della nostra famiglia. Abbracciando Francesa come la nostra figlia ci ha portato altre relazioni sigificative. La sua famiglia…genitori, sorella, fratello, zii e gli amici, sono anche diventati parenti allargati. L’estate scorsa mio marito ed i nostri tre figli siamo andati a visitare Francesca e la sua famiglia in Puglia. È stata la prima volta che i miei ragazzi sono andati in Italia e la mia prima volta visitare la Puglia!
A year ago my family welcomed a young student from Locorotondo Puglia into our home. Her name is Francesca Mirabile. She came to us on the AFS program and spent a year with us while she attended high school. Francesca learned the patterns and rhythms of our family. She shared in our private jokes and learned not only how to speak English better, but also the unique language of our family. Embracing Francesca as our daughter has led to other meaningful relationships. Her family…parents, sister and brother and aunts and uncles and friends have all become our extended family. This past summer my husband and three boys visited Francesca and her family in Puglia. It was the first time my boys had ever gone to Italy and the first time that I had ever been to Puglia.
Queste tre ragazze, dal Sud America, Giappone e Italia appartengo alla mia tribù. Vengono dai paesi diversi, ma dopo aver vissuto insieme abbiamo una storia in comune. Da ognuna ho imparato qualcosa prezioso e loro mi hanno dato ottimi motivi per visitare altri angoli del mondo che non avrei mai visitato se non fosse stato per loro. La mia famiglia adottiva ha allargato il mio punto di vista del mondo, ma allo stesso tempo ha reso il mondo più piccolo e accessibile. Forse la mia famiglia naturale è piuttosto piccola, ma la famiglia che ho scelto si estende attraverso il mondo.
These three woman, from South America, Japan and Italy, are all a part of my family. They come from different countries, but after living together we now have a common history. From each one I have learned something valuable and each has given me excellent reasons to visit new corners of the world I might never have travelled to had it not been for them. My adopted family has broadened my world perspective, but at the same time has made the world seem smaller and more embraceable. My natural family my be on the smallish side, but the family I have created spans the globe.
Che bello avere “famiglia” attraverso il mondo! (E mi piace il beret del fratello. Carino!) Brava, Melissa.
grazie Jann, e il poncho che mi metto nella foto…la mamma di Gloria l’ha fatto per me…l’ho ancora! 🙂