Tempo fa, per allargare i tuoi orizzonti e per vedere grandi opere d’arte, dovevi percorrere grandi distanze per trovarla. Si chiamava “Il Grand Tour” — e no, non sto parlando del programma televisivo automobilistico britannico di Jeremy Clarkson.
Back in the day, to expand your horizons and see great works of art, you had to travel great distances to find it. It was called “The Grand Tour” — and no I’m not talking about Jeremy Clarkson’s British motoring television program.
Sto parlando del Grand Tour europeo che si riferisce alla tendenza alla moda intrapresa da persone benestanti e aspiranti artisti di classe superiore nei secoli XVII e XVIII. Soprattutto uomini, ma anche alcune donne con mezzi sufficienti, hanno approfittato di questa opportunità per visitare l’Italia. In general, si fecero strada attraverso il continente europeo passando per Parigi, Vienna e Venezia. I viaggiatori si sono poi spostati ulteriormente nel cuore dell’Italia—a Firenze—con l’intento specifico di vedere la Cupola del Brunelleschi e i rari dipinti e tesori raccolti dalla famiglia Medici prima di trasferirsi a Roma per lasciarsi sedotto da monumenti nel foro a mezzanotte e dei capolavori di Michelangelo nel Vaticano.
I am speaking of the European Grand Tour which refers to the fashionable trend undertaken by well-to-do folks and aspiring upper-class artists back in the 17th and 18th centuries. Mostly men, but also a few women of sufficient means, partook of this opportunity to visit Italy. Generally, they made their way across the European continent passing through Paris, Vienna, and Venice. Travelers then moved further into the heart of Italy—to Florence—with the specific intent of seeing Brunelleschi’s Cupola and the rare paintings and treasures collected by the Medici family before moving on to Rome to be then captivated by ruins at midnight in the forum and Michelangelo masterpieces in the Vatican.
Il Grand Tour era considerato un itinerario standard ed era ritenuto un diritto di passaggio e poteva durare da diversi mesi a diversi anni. Non è stato un pellegrinaggio religioso né accademico. Con le opportunità di studiare le rovine dell’antichità e le opere dei maestri, il Grand Tour è stato condotto da giovani pittori e scultori non solo dalla Gran Bretagna ma anche dall’America — per sperimentare le tecniche artistiche in prima persona — non da ultimo perché la maggior parte dei migliori musei d’arte non è apparsa fino all metà del XIX secolo. Gli Uffizi (apertono nel 1765); i Musei Vaticani (aperto 1769-1774); e il Louvre (aperto nel 1793) erano alcune delle poche gallerie sul circuito del Grand Tour.
The Grand Tour was considered a standard itinerary and was thought to be a right of passage and could last anywhere from several months to several years. It wasn’t a religious pilgrimage nor a particularly scholarly one. With its opportunities to study the ruins of ancient antiquity, as well as the works of the Old Master, the Grand Tour was taken by young painters and sculptors not only from Britain but America as well – to experience artistic techniques at first hand: not least because most of the best art museums did not appear until the mid-19th century. The Uffizi Gallery, Florence (opened 1765); the Vatican Museums (opened 1769-1774); and the Louvre (opened 1793) were some of the few galleries on the Grand Tour circuit.
La prima persona a coniare la frase “Grand Tour” fu un uomo inglese di nome Richard Lassels nel suo libro “Il viaggio d’Italia” nel 1670. Come tradizione culturale, questa forma di turismo e di visite turistiche divenne sempre più popolare dopo il Pace di Munster nel 1648, che concluse la Guerra dei Trent’anni. Nel 1776, l’economista scozzese Adam Smith dichiarò che la scarsa reputazione delle università britanniche aveva reso il Grand Tour una parte essenziale di un’istruzione di classe superiore.
The first person to coin the term “Grand Tour” was an Englishman by the name of Richard Lassels in his book “The voyage of Italy” in 1670. As a cultural tradition, this form of tourism and sightseeing became ever more popular after the Peace of Munster in 1648, which concluded the Thirty Years’ War. In 1776, the Scottish economist Adam Smith declared that the poor standing of British universities had made the Grand Tour an essential part of an upper-class education.
Con le ondate di turisti in Italia nel diciassettesimo secolo arrivò la necessità di souvenir. I visitatori tornavano spesso con casse di antichità italiane, sculture in bronzo e marmo e reliquie antiche di ogni tipo. Con il Grand Tour, la pittura delle città italiane è diventata un grande affare: “Viste” con o senza i clienti presenti (il selfie” pre-fotografico del giorno) era indispensabile. Artisti come Claude Lorrain, Giovanni Paolo Panini, Agostino Tassi e Canaletto a Venezia, hanno prodotto paesaggi urbani, insieme a paesaggi per commemorare l’esperienza del Grand Tour per il visitatore.
With the waves of tourists to Italy in the seventeenth century came the need for souvenirs. The well-to-do visitors often returned with crates of Italian antiquities, bronze and marble sculpture and antique relics of every type. With the Grand Tour, the painting of Italian cities became big business: ‘Views’ with or without the clients present (the day’s pre-photographic ‘selfie’) was a Grand Tourist’s must-have. Artists such as Claude Lorrain, Giovanni Paolo Panini, Agostino Tassi and Canaletto in Venice, produced cityscapes, along with landscapes and seascapes to commemorate the Grand Tour experience for the visitor.
Giovani avventurieri e vecchi simili spesso assumevano un “Cicerone” o un guida esperta o un tutor per mostrarli in giro. Adoro la parola “Cicerone”, che è il termine usato in italiano per indicare una guida e deriva da Marco Tullio Cicerone, che era un grange statista e oratore romano.
Young adventurers and old alike often hired a “Cicerone” or knowledgeable guide or tutor to show them around. I love the word “Cicerone,” which is the term used in Italian to denote a guide and derives from Marcus Tullius Cicero, who was a great Roman statesman and orator.
Oggi giorno, mentre il turismo fiorisce e le persone continuano ad affolarsi in Italia per fare “il Grand Tour”, visitando musei e città e girando per città straniere in cerca di arte e cultura, è anche molto più facile scoprire l’arte dei maestri dall facilità della tua sedia da scrivania con un clic di un mouse. Ci sono così tanti siti web che offrono tour virtuali, dal Vaticano agli Uffizi. In effetti, proprio oggi è aperso sul mio Twitter Feed un tour virtuale delle Gallerie degli Uffizi a Firenze, che ho intenzione di controllare più a fondo questo pomeriggio.
Today, while tourism flourishes and people still flock to Italy to make “The Grand Tour”—visiting museums and wandering foreign cities in search of art and culture—it is also much easier to discover the art of the masters from the ease of your desk chair and the click of a mouse. There are so many museum websites that offer up virtual tours, from the Vatican to the Uffizi. In fact, just today, up popped on my Twitter feed a Virtual tour of the Uffizi Galleries in Florence, which I intend to check out more thoroughly later this afternoon.
Altre forme di “Cicerone” o guide nel mondo dell’arte si possono trovare anche nei podcast di Storia dell’arte. Ancora una volta, all’inizio de questa settimana, mi sono imbattuta nel podcast curato e scritto da Jennifer Dasal intitolato “ArtCurious.” Mi piace ascoltare Dasal mentre offre puntante costantamente divertenti che portano i suoi ascoltatori più a fondo nell’affascinante mondo della storia dell’arte. È una narratrice di talento. Essendo uno storico dell arte me stesso, è favoloso trovare un podcsat che parli dei miei interessi specifici e sia molto divertente visitare tutti i miei “vecchi amici” nel mondo dell’arte dagli antichi greci all’arte di Dad e tutto il resto!
Other forms of “Cicerone” or guides into the world of art can also be found in Art History podcasts. Again, earlier this week, I stumbled into the podcast curated and written by Jennifer Dasal called “Art Curious.” I am enjoying listening to Dasal as she delivers consistently entertaining podcasts that take her listeners deeper into the fascinating world of Art History. She is a gifted storyteller. Being an Art Historian myself, it is fabulous to find a podcast that speaks to my specific interests and great fun to visit all my “old friends” in the art world from the ancient greeks to Dada art and everything in between!
Mentre raccomando vivamente di prendere un “Grand Tour” e viaggiare in Europa per scoprire opere d’arte eccezionali di persona… nel frattempo, non è una brutta cosa prendere un “Grand Tour Virtuale.” È quasi come efficace nell’aprire il mondo dell’arte a quelli di noi che soffrono di voglia di viaggiare e vogliono approfondire la conoscenza dell’arte!
While I heartily recommend that you take a “Grand Tour” and travel to Europe to discover exceptional works of art in person… in the meantime, it isn’t such a bad thing to take a “Virtual Grand Tour.” It is almost as effective in opening up the world of art to those of us who suffer from wanderlust and want to delve deeper into art!
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