Quando ho visto questi cartelli in un negozio di souvenir a Roma, ho sentito subito il desiderio di comprarli! Il significato di “I ♥ Roma” è ovvio, così come quello di “Benvenuti: tutti ci portano un po’ di gioia, qualcuno entrando, qualcuno uscendo.”
When I saw these signs in a souvenir shop in Rome, I immediately wanted to buy them! The meaning of “I ♥ Roma” is obvious, as is “Welcome: everyone brings us a little joy, some when they enter, others when they leave.”
Ma forse il significato di “E io pago!” necessita di una spiegazione. Questa è una frase celebre pronunciata per la prima volta dall’attore Totò nel ruolo del Barone Antonio Peletti nella commedia “47 morto che parla,” un film del 1950 diretto da Carlo Ludovico Bragaglia. In questa pellicola, Totò offre un’interpretazione memorabile della figura dell’avaro, regalando agli spettatori una delle sue espressioni più iconiche.
But perhaps the meaning of “E io pago!” needs some explanation. This is a famous phrase first uttered by actor Totò in the role of Baron Antonio Peletti in the comedy “47 morto che parla,” a 1950 film directed by Carlo Ludovico Bragaglia. In this movie, Totò delivers a memorable portrayal of a miser, gifting the audience one of his most iconic expression.
La frase colloquiale “E io pago!” (inclusa nel Glossario delle frasi fatte) significa: qualcuno si diverte o spreca risorse, ma alla fine il conto lo pago io. Nel linguaggio quotidiano, questa espressione è usata per sottolineare che si sta sostenendo interamente il costo di una situazione di cui altri traggono vantaggio.
The colloquial phrase “E io pago!” (included in the “Glossary of Idiomatic Expressions”) means: someone is having fun or wasting resources, but in the end, I’m the one who pays the price. In everyday language, this expression is used to emphasize that one is shouldering the full cost of a situation from which others benefit.
Oggi la frase è molto diffusa ed è simile a un’altra espressione: Paga Pantalone. Quest’ultima viene spesso utilizzata per commentare sprechi di denaro, alludendo al fatto che, alla fine, a pagare sarà sempre “il solito” (il cittadino, lo Stato, ecc.). Pantalone, infatti, è una celebre maschera veneziana della commedia dell’arte, simbolo del mercante ricco e sfruttato.
Today, the phrase is widespread and similar to another expression: Paga Pantalone. This one is often used to comment on money waste, hinting that, in the end, “the usual person” will foot the bill (the taxpayer, the state, etc.). Pantalone is a famous Venetian character from the commedia dell’arte, symbolizing the rich but exploited merchant.
Anche oggi, come ai tempi del Barone Peletti all’inizio del secolo scorso o di Pantalone nella Venezia del Cinquecento, queste espressioni rimangono attuali. Basta leggere “E io pago!” nei giornali o nei blog che parlano della situazione politica ed economica di quasi ogni paese. Alla radice delle commedie che ci fanno ridere si trova spesso il riflesso di una triste realtà.
Even today, as in the time of Baron Peletti at the turn of the last century or Pantalone in 16th-century Venice, these expressions remain relevant. You can still see “E io pago!” in newspapers and blogs discussing the current state of government in nearly every country. At the heart of comedies that make us laugh, there’s often a trace of a sad truth.
Ciao Melissa!Io mi dico spesso la stessa frase quando mi lamento perché non c’è più nulla da vedere in TV .Se fosse gratuita…ma io devo pagare per queste fesserie.Ad esempio,ieri cercavo di scappare tutti i film d’azione e di trovare qualcosa di più tranquilla.Sono finito su un canale dei cartoni animati,però c’era un gruppo di bambini verdi che dava la caccia a un serial killer.E io pago…
P.S.Meno male che si può sempre godere di un film di Totò.Le risate sono garantite…