Il Mondo Magico del Doppiaggio: I Pro e i Contro di un’Arte tutta Italiana

The Magical World of Dubbing: Pros and Cons of an All-Italian Art

Lucille Ball parla italiano?! Che sorpresa!
Lucille Ball Speaks Italian?! What a Surprise!

Mi ricordo bene la prima volta che ho sentito Lucille Ball parlare in italiano. Ero una studentessa a Firenze, ospite in una pensione vicino a Santa Maria Novella. Una sera, nella sala comune, la TV trasmetteva “Io e Lucy” (“I Love Lucy”), un vecchio show degli anni ’60. Ogni sera ci fermavamo a guardare quella commedia piena di americanismo, mentre gli attori parlavano in perfetto italiano.

I clearly remember the first time I heard Lucille Ball speaking Italian. I was a student in Florence, staying in a pension near Santa Maria Novella. One evening, in the common room, the TV was airing “Io e Lucy” (“I Love Lucy”), an old show from the 1960s. Every night, we would stop to watch this comedy full of Americana, while the actors spoke perfect Italian.

Che buffo sentire Lucy parlare con accento italiano! Mi chiedevo: perché in Italia mandano ancora in onda “I Love Lucy”? E perché gli americani non guardano mai programmi italiani doppiati in inglese? Anche capolavori italiani come “La vita è bella” esistono solo con sottotitoli in inglese. Come mai questa differenza?

How funny it was to hear Lucy speaking with an Italian accent! I wondered: why was “I Love Lucy” still airing in Italy? And why don’t Americans ever watch Italian shows dubbed in English? Even Italian masterpieces like “La vita è bella” exist only with English subtitles. Why this difference?

Perché il doppiaggio è così popolare in Italia?
Why Is Dubbing So Popular in Italy?

Negli anni ’30, l’Italia impose l’obbligo di doppiare tutti i film stranieri a livello locale, una decisione guidata dal regime di Mussolini per limitare l’influenza straniera e garantire il controllo culturale. Il doppiaggio, più accessibile dei sottotitoli per il grande pubblico, permetteva di censurare i contenuti e rafforzare i valori italiani.

During the 1930s, Italy mandated that all foreign films be dubbed locally, a move driven by Mussolini’s regime to limit foreign influence and ensure cultural control. Dubbing, more accessible than subtitles for the general public, allowed censorship of content and reinforcement of Italian values.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le restrizioni sui film stranieri furono abolite e il doppiaggio fiorì come forma d’arte. Gli anni ‘40 e ‘50 segnarono l’“età d’oro del doppiaggio italiano,” con studi professionali e talentuosi doppiatori che diedero nuova vita ai film internazionali per il pubblico italiano.

After World War II, restrictions on foreign films were lifted, and dubbing flourished as an art form. The 1940s and 1950s marked the “Golden Age of Italian Dubbing,” with professional studios and talented voice actors bringing international films to life for Italian audiences.

History of Italian Film Dubbing

Le voci italiane dietro le stelle di Hollywood
The Italian voices behind the stars of Hollywood

Il doppiaggio italiano si distingueva per la qualità eccezionale, l’attenzione ai dettagli e il talento dei suoi doppiatori. Ogni grande attore di Hollywood veniva associato a un doppiatore italiano specifico, creando un legame unico che il pubblico italiano imparava ad amare. Questo legame divenne così forte che spesso gli italiani trovavano le voci originali degli attori poco familiari o addirittura deludenti!

Italian dubbing stood out for its exceptional quality, attention to detail, and the talent of its voice actors. Each major Hollywood actor came to be associated with a specific Italian voice actor, creating a unique pairing that Italian audiences grew to love. The connection became so strong that Italians often found the original voices of actors unfamiliar or even disappointing!

Ad esempio: Ferruccio Amendola fu celebre come voce italiana di Robert De Niro e Al Pacino. Oreste Lionello diede vita ai dialoghi arguti di Woody Allen in italiano. Maria Pia Di Meo prestò la sua voce a Meryl Streep e Julie Andrews.

For example: Ferruccio Amendola was famously the Italian voice of Robert De Niro and Al Pacino. Oreste Lionello gave life to Woody Allen’s witty dialogue in Italian. Maria Pia Di Meo lent her voice to Meryl Streep and Julie Andrews.

Sfide e critiche
Challenges and Criticism

Nonostante la sua popolarità, il doppiaggio non è privo di detrattori. I critici sostengono che il doppiaggio possa alterare l’autenticità di un film. Le sfumature dell’interpretazione originale, come il tono vocale o la resa dell’attore, possono andare perse nella traduzione.

Despite its popularity, dubbing is not without its detractors. Critics argue that dubbing can alter the authenticity of a film. Nuances of the original performance, such as an actor’s vocal tone or delivery, can be lost in translation.

Inoltre, il doppiaggio a volte modifica i dialoghi per adattarli meglio ai riferimenti culturali o all’umorismo italiano, discostandosi così dall’intento originale del regista. Ad esempio, programmi comici come I Simpson o The Big Bang Theory vengono spesso riscritti con battute specifiche per il pubblico italiano, una scelta apprezzata da alcuni fan ma criticata dai puristi.

Additionally, dubbing sometimes changes the script to better fit Italian cultural references or humor, which can diverge from the filmmaker’s original intent. For example, comedic shows like The Simpsons or The Big Bang Theory are often rewritten with Italian-specific jokes, which some fans appreciate, while purists may criticize.

Anni fa a Firenze, guardavo I Love Lucy in italiano, con Lucille Ball che parlava con accento toscano—un esempio perfetto di come il doppiaggio unisca le culture. Che sia per imparare, ridere con una vecchia sitcom o scoprire una nuova voce, il doppiaggio resta una parte unica e amata della cultura italiana.

Years ago in Florence, I watched I Love Lucy in Italian, with Lucille Ball speaking in a Tuscan accent—a perfect example of how doppiaggio bridges cultures. Whether for learning, laughing at an old sitcom, or enjoying a new voice, dubbing remains a unique and beloved part of Italian culture.

After all, who wouldn’t smile hearing Lucy’s husband Dezi say, “Amore, “Hai un po’ di spiegazioni da dare!” (You have some ‘splaining to do’) — in perfect Italian style?

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7 Comments

  1. A fronte di scelte di doppiaggio, o di traduzione, discutibili, che spesso però, ho scoperto, dipendono da fisime assurde della casa distributrice del film, ci sono molti esempi di ottima traduzione e, in alcuni casi, il film doppiato ci ha guadagnato perché gli interpreti del film, magari un po’ carenti, hanno potuto beneficiare della capacità espressiva del doppiatore.
    Se un film, o un libro, mi è piaciuto in italiano poi sono portato anche a vederlo in lingua originale, specie se qualche passaggio mi è risultato poco chiaro, o solo per la curiosità di vederlo in lingua originale; probabilmente il doppiaggio ci rende pigri e poco invogliati a imparare una lingua straniera, ma del resto l’alternativa al doppiaggio è il sottotitolo che in un film distrae dal fluire delle scene.
    Del resto noi pensiamo in termini bilinguistici; lingua madre e inglese, ma nel mondo ci sono moltissimi linguaggi che producono buoni film e ottimi libri e senza il doppiaggio/traduzione non sarebbero disponibili al grande pubblico e, per quanto vasta sia la produzione anglofona, ci perderemmo per strada una fetta abbondante di mondo e di opinioni.

  2. L’articolo molto istruttivo,Melissa.Questo fenomeno italiano del doppiaggio ha lasciato perplesso anche me.Invece,visto che non tutti bimbi sanno leggere,doppiaggio di cartoni animati e dei film per bambini sembra piuttosto ragionevole.Però so rispondere alla tua domanda su”I love Lucy.” Va in onda anche oggigiorno perché è il miglior teleromanzo americano mai fatto,no?Leo
    P.S.Habemus papam,habemus papam,Melissa! Sono molto emozionato perché il Papa Francesco mi sembra davvero simpatico 🙂

    1. Ho una proposta per la tua amica a cui non piace la voce di Gregory Peck.Guardi per favore,come ho fatto io poco fa,”Profumo di donna”con Vittorio Gassman che parla in francese.Bel film completamente rovinato dal doppiaggio francese e non credo proprio che la voce di Gassman lei faccia ridere.

  3. Sembra che ci siamo messe d’accordo… e invece il post che si pubblica domani da me lo ho scritto giorni fa senza che noi se ne abbia mai parlato.
    😀

    O sei capitata su un mio scambio su twitter con un tuo connazionale sul suo di doppiaggio?
    (Treat Williams in White Collar con la medesima voce italiana di Robin Williams in Mrs Doubtfire…ahrgh!)
    ^_^

    Vado a nascondermi.
    ah… non doppiano solo in Italia eh, su youtube sono incappata in doppiaggi tedeschi e spagnoli… 😀 non dico che quello italiano sia il migliore, ma solo perché non conosco lo spagnolo e il tedesco! (Per non parlare di come non conosco l’inglese!)
    😉

    Comunque… le voci originali potranno anche fare un effetto strano a sentirle le prime volte, ma non capirò mai chi preferisce il doppiaggio, per quanto fatto bene.
    (Tolto che io in inglese seguo giusto quelle due cose… ed infatti ti scrivo sempre in italiano!)

    Ciao
    Buon fine settimana.

  4. Ciao Melissa! Che blog interessante! Penso di essere una vera nemico di doppiaggio.

    Sono d’accordo che è neccessare traddure le cose (in qualunque lingua) perche è un modo per la gente ovunque di condividere le culture con gli altri. Pero… per i film e per la TV, si deve (secondo me) mettere i sottotittoli. “Ma è faticoso di leggere i sottotitoli” (sento spesso questa cosa dagli italiani). Leggo i sottotittoli quando guardo i film in qualunque altra lingua. Ci sono i problemi anche con i sottotitoli (veramente in francese non so che cosa stanno pensando i tradduttori.. non ha senso qualche volta) ma almeno, si può ascoltare la lingua in versione originale.

    Sono una purista. Se io volessi vedere un film in lingua italiana, guarderei un film italiano!

    Grazie per aver scritto questo blog – che sogetto interessante, Melissa!!

  5. aSinc

    per chi desidera ulteriori informazioni e dati sul doppiaggio consigliamo il nostro sito http://www.asinc.it

    mentre chi volesse approfondire la questione teorica può farlo attraverso l’ottimo volume: Tradurre per il doppiaggio di Di Fortunato & Paolinelli, ed. Hoepli – Milano